Venezia. Vendemmia a tempi di record, oltre la metà dell'uva è già in cantina

A pesare nella raccolta è soprattutto un'annata all'insegna dell'eccessiva piovosità

Lunedì 18 Settembre 2023 di Giuseppe Babbo
Vendemmia

VENEZIA - Una vendemmia veloce, quasi a tempo di record. Se la produzione di vino in Veneto ha segno positivo con un +5%, quella nel Veneziano, secondo i dati elaborati da Coldiretti, si attesta attorno a valori normali, vale a dire attorno ai massimali richiesti dai disciplinari di produzione. A cambiare, semmai, sono i tempi di raccolta tanto, che nel Veneziano ad oggi oltre il 60% di uva è già stato raccolto mentre la raccolta della parte rimanente verrà completata entro i prossimi quindici giorni. A pesare nella raccolta è soprattutto un'annata all'insegna dell'eccessiva piovosità e di conseguenze gli eccessivi sbalzi termici che alla fine rischiano di influire nella produzione finale.

Raccolta veloce

«Quella che stiamo affrontando - spiega Orazio Franchi, enotecnico di Coldiretti Venezia - è una vendemmia normale, non c'è sovrabbondanza: personalmente tre mesi fa avevo stimato una produzione eccezionale, diversi inconvenienti climatici però hanno però ridotto la quantità.

Come se non bastasse abbiamo avuto un'annata piovosa che ha fatto scatenare diverse malattie della vite: la quantità non è da record e in più bisogna raccogliere l'uva velocemente, questo perché ci sono dei segnali che nel caso di un'ulteriore pioggia, o semplicemente lasciando l'uva nella pianta per un periodo prolungato, alla fine i risultati potrebbero non essere positivi come quelli di un'annata normale. Ad oggi, nel Veneziano, è stato già raccolto il 60% di uva, la parte rimanente verrà completata entro 15 giorni. É necessario essere rapidi nel portare l'uva in cantina, fortunatamente infatti oggi la meccanizzazione ci consente raccolte veloci e rispettose della pianta e dell'uva, inoltre, in cantina poi possiamo contare su tecnologie non tanto di natura chimica quanto di natura fisica che ci permettono di pulire rapidamente i mosti in modo tale che la fermentazione alcolica avvenga su un prodotto pulito, fattore fondamentale, questo, per ottenere vini sani e di qualità».

Effetto Prosecco

Sotto osservazione anche il Prosecco, anche perché i produttori solo a Jesolo hanno stimato vendite da Pasqua a settembre per circa 3,5 milioni. «Tra Veneto e Friuli ci sono 24mila ettari di produzione - prosegue Franchi - quest'anno il raccolto si sta attestando su valori di annate normali». E in generale le risposte che si attendono dal mercato per i vini veneziani sono positivi. «Con i vini veneziani si intendono quelli dell'area del Piave - conclude Franchi - per un totale di circa 10mila ettari: ci sono buone prospettive, non dimentichiamo che in Veneto il settore del vino risponde ancora bene». Secondo i dati elaborati da Cia, nel Veneziano emerge invece una crescita di produzione del 5% per circa 160mila tonnellate di uva prodotta a livello totale. «Si tratta comunque di un'annata molto condizionata dai cambiamenti climatici - commenta la presidente Cia, Federica Senno - Se lo scorso anno era stata la siccità a generare le preoccupazioni dei viticoltori, quest'anno ci hanno pensato le abbondanti piogge primaverili, che hanno creato le condizioni favorevoli all'insorgere delle malattie della vite e soprattutto della Peronospora. Nel nostro territorio, seppur tenuta abbastanza sotto controllo, abbiamo anche dovuto affrontare la flavescenza dorata, cui stiamo dedicando attenzione, studi e convegni. Tra luglio e agosto, infine, i violenti eventi atmosferici che hanno interessato la nostra zona hanno ridotto di molto il raccolto. Le grandinate nel Portogruarese hanno lasciato il segno. Alla luce di tutte queste occorrenze, possiamo prevedere una annata di transizione, con vini di buona qualità, con sporadiche eccellenze. Vedremo anche come reagiranno i consumatori. Il costo della vita è ancora alto, l'inflazione morde e temiamo che possa esserci una contrazione nei consumi. Per i nostri produttori, l'unica ancora di salvezza è costituita dalle esportazioni». 

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