VENEZIA - Pesca a strascico nel mirino dell'Unione Europea, a rischio un settore dove solo nel Veneto sono attivi 220 pescherecci per un migliaio di addetti. L'allarme arriva da Coldiretti Impresa Pesca: «La Ue affonda la flotta italiana vietando la pesca a strascico, cioè quella più produttiva della nostra marineria dalla quale vengono i due-terzi del pescato nazionale», la denuncia dell'organizzazione che lancia la mobilitazione degli imprenditori ittici contro le nuove norme europee volute dal Commissario alla Pesca ed all'Ambiente Virginijus Sinkevicius che, per Coldiretti, minacciano la sopravvivenza stessa del settore. «La situazione è molto preoccupante, siamo fortemente contrari a una politica comunitaria eccessivamente tarata sull'ambiente e per nulla attenta al contesto socio-economico della pesca italiana, peraltro una delle più attente al rispetto dell'ecosistema e da anni in prima linea nella raccolta in mare di plastica e rifiuti - spiega Alessandro Faccioli, responsabile Coldiretti Impresa Pesca Veneto e imprenditore rodigino -. Ricordo che in Veneto un terzo dei pescherecci, circa 220, pratica la pesca a strascico tra i porti di Chioggia, Pila, Caorle. Sono circa un migliaio di posti di lavoro in pericolo, gente che fa un mestiere faticoso e impegnativo che dalle nostre parti è diventata anche una forma d'arte. Garantiamo prodotti freschissimi, tracciati, per consumatori e ristoratori: sogliole, triglie, merluzzi, rombi, l'80% della nostra produzione sono pesci demersali di grande qualità. Se eliminiamo questa pesca cosa ci ritroveremo sulle nostre tavole dall'estero? La pesca a strascico in Adriatico poi è regolata in maniera stringente e nel nostro mare non c'è carenza di pesce».
«Si tratta di provvedimenti di grande impatto che prevedono l'eliminazione degli attrezzi più produttivi e le restrizioni delle aree di pesca fino al 30% degli spazi attualmente fruibili - informa una nota di Coldiretti -, in un arco temporale peraltro brevissimo, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030.
RICADUTE ANCHE IN FRIULI
Nei giorni scorsi la questione è stata al centro di un confronto al Parlamento europeo tra l'eurodeputata Rosanna Conte (Lega) e il commissario Sinkevicius: «Il Piano d'azione marino proposto dalla Commissione Ue sembra ideato per mettere definitivamente in ginocchio la pesca europea e aprire la strada all'import indiscriminato da Paesi terzi, o peggio, alle multinazionali che stanno investendo su cibo artificiale. Vietare la pesca a strascico, come propone Bruxelles, vuol dire far fallire ben 7000 imbarcazioni in Ue, di cui 2088 solo in Italia, e veder sparire intere filiere ittiche. Un danno enorme», ha spiegato Conte: «Ma Bruxelles non sembra volersi fermare qui: il Piano propone anche di eliminare l'esenzione Iva per i carburanti».