Contratti estorti con l'inganno da procacciatori senza scrupoli: smascherata 35enne padovana

Venerdì 12 Febbraio 2021 di Davide Tamiello
Procacciatrice di affari denunciata dai carabinieri
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VENEZIA - Non sarà corretto nei confronti di chi questo mestiere lo fa seriamente, ma a conti fatti conviene davvero non aprire mai la porta di casa. Truffatori, imbonitori, persino ladri e rapinatori: praticamente tutte le categorie criminali, negli ultimi anni, si sono identificate in una figura diventata ormai il terrore dei gruppi social, il tecnico dell’Enel.

Non è un caso, infatti, che nelle pagine Facebook cittadine continuino a moltiplicarsi le segnalazioni di procacciatori d’affari. E se c’è tanta tensione il motivo è molto semplice: il rischio di finire nella rete di qualche malintenzionato è effettivamente elevato.  Anche su quei casi limite, però, è cominciata a calare la scure della giustizia.

I carabinieri, infatti, a Favaro hanno denunciato una procacciatrice di affari che, secondo i militari, strappava contratti facendo firmare alle loro vittime un accordo differente da quello presentato a voce. La donna, una 35enne di origini lombarde, ma residente in provincia di Padova, simulava di far parte di un'agenzia che lavorava insieme alla Regione ed era riuscita a trovare un modo per far firmare alle sue vittime (a loro insaputa) un contratto per la fornitura di energia elettrica. La premessa era sempre la stessa: «Se firma, le restituiamo il canone Rai versato».

Son soldi regalati, perché dire di no quindi? Perché non è vero. Un 75enne di Favaro, così, ha segnalato il caso ai carabinieri che hanno iniziato a indagare sulla 35enne. Prima agganciava il contatto via telefono, poi andava a casa sua per far firmare il contratto. I carabinieri, però, avvertiti dall’anziano dopo il primo contatto telefonico, avevano predisposto la loro trappola, registrando il colloquio in casa tra i due.

La donna è stata denunciata. Per i militari, però, non è un caso isolato. In primis  aveva sicuramente già operato in questo modo in passato, ed è probabile che nel suo raggiro sia caduto più di qualche altro utente. Inoltre il metodo sembra scolastico: oltre a lei c’è tutta un’altra serie di persone che opera con lo stesso sistema, che a questo punto è probabile faccia parte di un preciso programma di formazione. I carabinieri suggeriscono di rispettare alcune linee di comportamento per difendersi: evitare di credere a rimborsi facili, verificare sempre la bontà dei titoli offerti come garanzia e contattare subito il 112 al minimo sospetto di raggiro. 

Con la scusa della bolletta facile o del controllo dei contatori c’è chi (nella peggiore delle ipotesi) è stato derubato o rapinato da veri e propri criminali che non aspettavano altro di poter entrare in casa. Poi c’è la categoria di mezzo, quelli che esordiscono con un: «Ho notato la tua bolletta, è molto alta, sai», fingendo di far parte della stessa società erogatrice, e che con un giro di parole riescono a far firmare un contratto con un nuovo gestore dell’energia da un giorno all’altro. Gli agenti, in qualche caso, si sono rivelati anche violenti.

Ad Asseggiano, pochi giorni fa, uno di questi procacciatori ha colpito al petto con un pugno un 43enne che si era rifiutato di fargli vedere i contatori. Anche questo caso è stato segnalato ai carabinieri.

Ultimo aggiornamento: 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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