"No Navi", più festa che protesta
I giganti del mare partono più tardi

Lunedì 26 Settembre 2016 di Giorgia Pradolin
"No Navi", più festa che protesta I giganti del mare partono più tardi
3
VENEZIA - Il «No» alle grandi navi è risuonato via terra e via acqua per tutto il pomeriggio di ieri. Oltre un migliaio le persone che sono arrivate a piedi o con la propria barca, anche a remi, sulla riva delle Zattere per partecipare ad una protesta che aveva tutti i contorni di una festa cittadina.

L'evento organizzato dal Comitato No Grandi Navi - Laguna Bene Comune è andato avanti fino a sera con musica e interventi di ospiti e artisti diversi, uniti nella convinzione che le imbarcazioni di una certa stazza non debbano più entrare in laguna.

E proprio ieri, ben sei navi da crociera si sono staccate dalla Marittima attraversando il canale della Giudecca in cui manifestavano allegramente gli attivisti, e per evitare tensioni le più grandi, la «Costa Deliziosa» e la «Msc Orchestra» (entrambe del peso di circa 92mila tonnellate) sono partite con oltre tre ore di ritardo, quando il buio era ormai sceso sulla manifestazione e la maggior parte delle imbarcazioni con bandiere e striscioni avevano già fatto ritorno a casa. I fischi però ci sono stati, e i cori pure, al passaggio delle navi, rincorse fino a Punta della Dogana dalle barche degli attivisti con in mano i fumogeni.
 
Le brevi azioni dimostrative hanno allertato le forze dell'ordine ma il corteo acqueo si è tenuto a debita distanza da navi e rimorchiatori, quindi nessun pericolo. Sul palco galleggiante di 20 metri per 8 (una chiatta ancorata davanti alla riva delle Zattere) hanno sfilato vari ospiti per sensibilizzare alla problematica ambientale e non solo, anche sulla mancata gestione dei flussi turistici e della residenzialità. C'era Venessia.com, c'erano i No Tav, i gonfaloni dei venetisti e persino le bandiere di «Chiesa pastafariana italiana». Rappresentato un po’ ovunque il «No» ai giganti del mare, ma accerchiato da una serie di «Sì» ad una Venezia più viva e vivibile.

«Solo il governo può intervenire e fare qualcosa - ha detto Matteo Secchi di Venessia.com - abbiamo valutato numerose possibilità ma alla fine non c'è storia, le navi troppo grandi non devono più entrare a Venezia». Si torna ad inneggiare al progetto Duferco-De Piccoli, unica soluzione possibile per i protestanti. «Il progetto attende la sentenza finale della commissione Via - ha spiegato Luciano Mazzolin, portavoce dell'associazione Ambiente Venezia - e prevede un avamporto crocieristico alla bocca di porto del Lido, dove si fermeranno le navi da crociera mentre delle imbarcazioni da 1800 posti, elettriche e quindi non inquinanti, faranno spola al porto per recuperare i turisti. Siamo stufi di essere presi in giro con progetti non attuabili come quello delle Tresse». Ad esibirsi per una Venezia «libera» dai grattacieli sull'acqua ieri c'era Sir Oliver Skardy, Herman Medrano, Gualtiero Bertelli, Marco «Furio» Furieri, Banda Nera, Big Mike, I rimorchiatori, 4 rooms family, Storie storte. E per chiudere in bellezza, ieri sera, fuochi d'artificio dal palco galleggiante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci