SELVA DI CADORE - I coniugi veneziani Aurelio Da Tos e la moglie Bruna Gabita, 67 e 63 anni, sono scampati per miracolo alla silenziosa morte per monossido di carbonio.
La coppia, residente nel sestiere di Dorsoduro, ha ascoltato il consiglio di un amico, un volontario della Croce Bianca di Selva di Cadore (Bl). Lunedì sera accusano quello che sembra un semplice malessere, influenza o intossicazione alimentare, e sono ricorsi alle cure del Pronto soccorso di Agordo, come consigliato dal volontario. Una decisione che ha salvato la vita ai due veneziani, visto che in realtà quella nausea e quei giramenti di testa erano il principio di un intossicazione da monossido di carbonio che non avrebbe lasciato scampo ai due se fossero andati a dormire in quella casa di via Pescul 2.
Non ha salvato però la loro casa vacanze: l’edificio di via Pescul a Selva di Cadore ieri notte è bruciato a causa di grosso incendio.
Le fiamme sono state originate dalla canna fumaria difettosa e sono state notate ieri mattina alle 5 da un passante che ha dato l’allarme. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco di Agordo e Belluno, con i volontari di Selva di Cadore e Colle di Santa Lucia: 7 automezzi tra cui un’autoscala e 20 operatori sono riusciti a mettere sotto controllo l’incendio che si stava estendendo all’intero stabile che si sviluppa su 4 appartamenti. L’intera struttura, con il danneggiamento dei quattro solai, precipitati è inagibile. I danni sono per centinaia di migliaia di euro.
Dal Tos e la moglie vivono tra Venezia e Selva, dove sono molto conosciuti: amano quella casa, dei nonni originari di Alleghe. Erano saliti per scaldare l’ambiente per il Natale.
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