Venezia. Identificati tutti gli eco-vandali a San Marco: sono 5 veneti e un romano

Sabato 9 Dicembre 2023 di Michele Fullin
Identificati tutti gli eco-vandali a San Marco: sono 5 veneti e un romano

VENEZIA - Sono tutti veneti, più un romano, i protagonisti del blitz ambientalista di giovedì sulla basilica di San Marco. L'identificazione ha infatti rivelato che i sei (non cinque, come inizialmente comunicato) giovani fermati dalla Polizia locale e dalla Digos provengono dalle province di Venezia, Padova, Treviso, Verona e Vicenza. Tutti attivisti di "Ultima generazione" che a vario titolo avevano gettato una miscela di acqua e Nesquik contro le colonne e il rivestimento in pietra del lato sud della basilica servendosi di due estintori modificati per spruzzare il più lontano possibile il liquido marroncino.

Altro liquido era stato versato direttamente con piccole taniche.

INDAGINI

Poichè la pulizia dei manufatti è stata completata con acqua e praticamente in tempo reale, difficilmente i 6 attivisti potranno essere denunciati per danneggiamento o imbrattamento: potrebbero essere responsabili di illecito amministrativo, a meno che non vengano deferiti penalmente per il reato di manifestazione non autorizzata, dal momento che questi blitz non possono per definizione essere annunciati e quindi neppure autorizzati. Del caso, comunque, se ne sta occupando la Procura di Venezia e nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere eventuali decisioni. La Procuratoria di San Marco, titolare della Basilica, ha in ogni caso fatto sapere di non avere intenzione di denunciare.

L'unico soggetto che potrebbe avere interesse a un'azione legale resta il Comune, il quale in passato ha sempre agito per danno d'immagine nei confronti degli autori di bravate tipo parkour, tuffi nei canali, imbrattamento di muri. Al momento la linea è quella di attendere la decisione della Procura, riservandosi di agire comunque legalmente, se fosse ritenuto necessario, in sede civile. L'azione si prescrive in cinque anni.

PRIMA DI CONDANNARE

Una versione un po' controcorrente arriva intanto dal consigliere comunale del Pd, Paolo Ticozzi. In Comune, giovedì, a parole, praticamente tutti avevano condannato il gesto. A cominciare dal sindaco Luigi Brugnaro. «È legittimo esprimere il proprio dissenso - aveva detto il sindaco -, ma sempre rispettando la legge, il nostro patrimonio culturale e religioso. Questo è un gesto gravissimo e vergognoso».

«Vi propongo di fare un gioco, al posto di "la basilica di San Marco" - commenta Ticozzi facendo il verso alle varie esternazioni di chi chiede inasprimenti di pena per gli eco-vandali - o di questo o quel quadro inserite "La Terra" e poi rileggere le righe che diventano: "La Terra è un'opera d'arte unica e dal valore inestimabile e va preservata, chi la danneggia deve pagare, chi la danneggia va sbattuto in carcere". Di dichiarazioni del genere non ne abbiamo sentite molte. Non sono sicuro che quello di "Ultima generazione" - conclude Ticozzi - sia il modo migliore per denunciare l'apatia nella lotta contro la crisi climatica ed ecologica del nostro Paese, ma di certo se le misure per il clima fossero importanti e veramente a cuore di chi ci governa non ci sarebbero manifestazioni del genere».

Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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