Dopo la pandemia le nascite tornano a diminuire in provincia di Venezia

Mercoledì 3 Gennaio 2024 di Alvise Sperandio
Dopo la pandemia le nascite tornano a diminuire in provincia di Venezia

VENEZIA - Anche a Venezia e provincia ci sono sempre meno nati.

Una decrescita poco felice che non comincia certo oggi e che si pone in perfetta linea con il trend nazionale per il quale gli esperti parlano di "inverno demografico" e a cui fa da contraltare il progressivo invecchiamento della popolazione, con l'aumento degli over 65 anni che vengono considerati "anziani" dall'Istat (peraltro piuttosto anacronisticamente, coi tempi che corrono). Questi i numeri: nel 2023 che si è appena concluso, sono nati 3.559 bambini nei quattro ospedali dell'Ulss 3 Serenissima, contro i 4.127 del 2019 che sono andati sempre diminuendo nei tempi del Covid e anche post pandemia. Con l'azienda sanitaria è stata ricostruita la serie storica degli ultimi cinque anni, divisa per nosocomio: 1.804 hanno visto la luce all'Angelo di Mestre; 954 a Mirano; 454 a Chioggia e 347 a Venezia. Com'è noto, Dolo da tre anni e mezzo, dopo che era diventato Covid hospital, non ha più il Punto nascite.


IL CASO "ANGELO"
Alcuni dati balzano all'occhio: l'Angelo nel 2021 aveva superato i 2mila nuovi nati, record assoluto, e quindi ne ha "persi" 200 rispetto ad allora, mentre c'è una lieve diminuzione rispetto ai 1.856 del 2022. Scende anche Mirano, che due anni fa aveva oltrepassato quota mille. Peraltro, per logica, Mestre e Mirano dovrebbero aver assorbito anche le nascite che avvenivano a Dolo, per cui la contrazione è ancora più evidente. Crescono, invece, Chioggia e Venezia centro storico, di una decina di unità ciascuna: e mentre a Chioggia si è avuto il primo nato di questo nuovo anno sul territorio della Serenissima, a Venezia per la prima volta non c'è stato alcun nato nella notte di San Silvestro né a capodanno; nella città d'acqua, in ogni caso, i dati dei neonati degli ultimi cinque anni sono rimasti sostanzialmente stabili. Salutando il primo bimbo nato in Ulss 3 col 2024 e tracciando il bilancio di fine anno il direttore generale Edgardo Contato ha detto che "il Punto nascita di Chioggia sembra aver voluto ribadire con questo piccolo record il suo ruolo di riferimento pieno per il territorio vasto, e non solo della provincia veneziana, nell'anno in cui con l'apertura del Cento per la procreazione medicalmente assistita (Pma) potenzia ulteriormente il proprio servizio. Quindi ringrazio tutti coloro che si spendono con professionalità e dedizione nei Punti nascita di tutti i nostri ospedali: il calo della natalità si fa sentire anche a casa nostra, ma per le équipe di Ostetricia e Ginecologia ogni parto è un Natale e la gestione di ciascun parto è preziosa".


IL BILANCIO
Il secondo nato dell'anno nell'Ulss 3 è stato un maschietto venuto alla luce alle 9.55 a Mirano, ospedale che aveva avuto l'ultimo parto del 2023 alle 19.42 del 31 dicembre. All'Angelo di Mestre il primo nato dell'anno è arrivato solo alle 19.20 del primo gennaio. Al Civile di Venezia c'era stato, invece, l'ultimissimo nato di tutta l'azienda sanitaria nel 2023, partorito alle 21:50. "L'anno che si è concluso ha sottolineato l'azienda sanitaria ha segnato qui, quanto alle nascite, un aumento rispetto all'anno precedente, come Chioggia ancora in controtendenza rispetto alla denatalità marcata in tutta Italia". Del saldo nati-morti ha parlato anche il sindaco Luigi Brugnaro, nel corso della conferenza stampa di fine anno, al municipio di via Palazzo a Mestre, evidenziando che solo nel Comune di Venezia l'anno scorso sono nati mille bambini, ma ci sono stati 3mila morti. Numeri che la dicono lunga, appunto, sull'inverno demografico.

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