Calo nascite in Fvg: Pordenone peggio di tutti, ma altrove non va tanto meglio. Il piano della Regione per riempire le culle

Rette basse per gli asili nido, welfare familiare per il dopo e il pre scuola. Carta famiglia che consente di avere prodotti per neonati a prezzi più bassi

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Loris Del Frate
Calo nascite in Fvg: Pordenone peggio di tutti, ma altrove non va tanto meglio. Il piano della Regione per riempire le culle

A stare peggio sul fronte dei numeri è la provincia di Pordenone che paga lo scotto più alto di denatalità. Tante culle vuote, dunque, nei due punti nascita rimasti nel Friuli Occidentale, ma la situazione non è buona in nessuna parte del Friuli Venezia Giulia, fatta salva la zona del monfalconese dove la massiccia presenza di stranieri bengalesi a servizio del cantiere (ora, però, anche nel lavoro dei campi) ha risollevato le nascite nell’area isontina.

Per il resto è deserto e tutto fa supporre che si andrà avanti così ancora per qualche anno. Non a caso in meno di un lustro sono stati persi oltre 6 mila studenti futuri nelle scuole regionali.


L’ASSESSORE
«Stiamo lavorando, con misure specifiche e interventi normativi, ad una nuova narrazione del sistema famiglia che vede nella crescita del territorio il fine ultimo di tutte le politiche, tenendo conto che se da un lato l’azione politica può dare indicazioni, tracciare la rotta, dall’altro è fondamentale il coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio in questa nuova visione che deve mettere al centro il capitale umano e la sostenibilità sociale». È questo il concetto espresso dall’assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen che già da tempo ha impostato una politica, con il presidente Massimiliano Fedriga per cercare di spingere la natalità. Del resto dove c’è famiglia, intesa nel senso più ampio del termine, ci possono essere bambini. 


LE INIZIATIVE
Resta da capire come la Regione intenda affrontare il problema. «La Regione Fvg - ha aggiunto sempre l’assessore Rosolen - ha messo in atto misure dedicate all’occupazione femminile agendo con politiche trasversali: dalla garanzia di rinnovo delle misure di anno in anno, ai percorsi di sostegno, a partire dalla gratuità degli asili nido a cui si sono aggiunti altri ulteriori importanti tasselli. I risultati di queste misure sono positivi tanto che l’occupazione femminile è cresciuta a tasso demografico negativo - ha indicato Rosolen - ed è diminuito il gender gap dal 2018 ad oggi, ma sono comunque interventi che hanno bisogno di tempo per manifestare i propri effetti sul territorio». 


LE ALTRE DOTI
Una delle iniziative portate avanti è l’abbattimento rette che riduce le cifre a carico delle famiglie per la frequenza di asili nido e di servizi integrativi (centri per bambini e genitori, spazi gioco e servizi educativi domiciliari) o sperimentali per la prima infanzia accreditati o “in fase di accreditamento”, dedicati ai bambini da 3 mesi a 36 mesi. Grazie a questo intervento i servizi educativi applicano il beneficio spettante a scomputo della retta mensile in modo tale che le famiglie abbiamo da subito una riduzione. La dote famiglia è un contributo regionale rivolto ai figli minori fino ai 18 anni non compiuti per incentivare la fruizione di prestazioni e servizi di carattere educativo, ludico e ricreativo e per conciliare i tempi di vita familiare con quelli lavorativi. Le spese oggetto del rimborso devono riguardare le seguenti tipologie di prestazioni e servizi svolti all’interno del territorio regionale: servizi di sostegno alla genitorialità ed educativi, organizzati in orari e periodi extra scolastici (centri estivi, doposcuola, baby sitting); servizi culturali (accesso a musei, concerti, teatro sia con biglietto sia con abbonamento indicanti il nominativo del minore); servizi turistici (gite scolastiche, viaggi di istruzione, visite didattiche).


I RISCONTRI
«Sul fronte del contrasto al calo demografico a dare riscontro sono solo le azioni strutturate e non quelle minime o estemporanee. Un esempio concreto - ha concluso l’assessore - lo si può avere sul tema dell’attrattività: un’area nella quale viene articolato un sistema sociale che garantisce a un territorio ampio una serie di servizi condivisi risulta decisamente più appetibile rispetto a un’altra dove tale sistema non esiste».

Ultimo aggiornamento: 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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