Camponogara. Punto da una zanzara comune si ammala di West Nile, Antonio muore dopo 16 mesi d'inferno

Lunedì 20 Novembre 2023 di Vittorino Compagno
Punto da una zanzara comune si ammala di West Nile, Antonio muore dopo 16 mesi d'inferno

CAMPONOGARA - Dopo 16 mesi di vero inferno è deceduto a mezzogiorno di ieri, nella Rsa di via Giacomo Zanella a Stra, dove era ricoverato da quattro mesi, il 71enne Antonio Brusegan di Campoverardo di Camponogara.

Era un esperto artigiano nel campo della realizzazione di pianoforti e altri strumenti musicali. 

IL CALVARIO

L’uomo era stato colpito dal virus West Nile dopo essere stato punto da una comunissima zanzara presente in ogni luogo d’Italia. L’uomo aveva accusato i primi sintomi della malattia a luglio dello scorso anno. Durante tale periodo altre persone residenti nel territorio della Riviera del Brenta erano finiti in ospedale con i medesimi sintomi: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore e convulsioni. Molti sono guariti, altri no. Alcuni effetti possono essere permanenti, proprio quello che è successo ad Antonio Brusegan. Tra i primi a segnalarne la presenza in Veneto del virus West Nile sono stati proprio i sanitari dell’Ulss 3 Serenissima.

LUNGA DEGENZA

Per 12 mesi è stato ricoverato all’ospedale di Mirano, lucido di mente ma paralizzato, assistito da un ventilatore polmonare e alimentato artificialmente tramite la peg. Nonostante ciò è sempre riuscito a comunicare e trasmettere speranza ai propri familiari, facendo loro capire che se la sarebbe cavata. Durante tale periodo è sempre stato seguito scrupolosamente dall’equipe veneziana del Dipartimento di Riabilitazione e dall’Unità operativa complessa disabilità e non autosufficienza, ma dopo un anno all’ospedale, però, non ci poteva più restare. La sua era definita una “severa disabilità neurologica cronica con rischio di complicanze”.
Era stata anche coinvolta nel caso l’Unità operativa complessa del distretto sanitario di residenza, al fine di delinearne un apposito progetto per la dimissione ospedaliera. Proprio in ragione della delicatezza della sua situazione e dopo un appello pubblico lanciato dai familiari, verso la fine di luglio fu trovata un’altra struttura che si assunse la responsabilità di prenderlo in gestione e assisterlo 24 ore su 24, ossia il centro residenziale per anziani Umberto I di Stra.

Negli ultimi tempi, ospite della struttura per anziani, le condizioni di Brusegan erano leggermente migliorate e la speranza era quella che con cure fisiatriche appropriate potesse recuperare parte della sua capacità fisica, almeno quel tanto che bastasse per staccarlo dal ventilatore polmonare che lo aiutava a restare in vita. Così purtroppo non è stato. «Ha lottato come un leone fino a due mesi fa, ma poi si è lasciato andare e ieri a mezzogiorno è deceduto – ha detto tra le lacrime la figlia Laura». La data dei funerali di Antonio Brusegan non è ancora stata fissata. 
 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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