Venezia. Borseggiatori in azione: arrivano anche dalla Spagna. Il maestro insegna alle allieve e quel video del furto in diretta a Rialto

Domenica 3 Marzo 2024 di Michele Fullin
Venezia. Borseggiatori in azione: arrivano anche dalla Spagna

VENEZIA - Siamo in Quaresima, ma per i borseggiatori di digiuno e astinenza non si parla proprio. Anzi, approfittando di un discreto afflusso turistico anche in questi giorni di tempo non propriamente bello, tra Venezia e Mestre le bande stanno mietendo decine e decine di vittime ogni giorno. E il dramma è che per lo più sono persone anziane e spesso con più di 80 anni. Quindi, non in grado di difendersi neppure quando si accorgono del furto in atto. Le forze dell'ordine sono sul campo, ma poi alla fine anche se qualcuno viene fermato o arrestato, si ferma tutto di fronte all'obbligatorietà delle querela di parte e della presenza in giudizio della parte offesa. Uno strascico della ormai famigerata (per questo settore) riforma Cartabia, la quale mirava a ridurre il carico dei Tribunali.

Il problema è che per i furti, gli scippi e i borseggi questa norma si è rivelata deleteria perché di fatto ha "liberalizzato" l'attività di borseggio, come hanno sostenuto autorevoli rappresentanti delle forze dell'ordine di Venezia.

Borseggiatori impuniti


Il risultato quale è? Che la gente che viene beccata con le mani nella marmellata continua a girare indisturbata, magari dopo aver passato qualche ora in centrale o in caserma, incurante dei fogli di via o dei Daspo urbani. Sono talmente convinte di farla franca che anche dopo essere state scoperte a rubare si allontanano senza neanche affrettare il passo. Come se questo a Venezia fosse diventato un mestiere normale. Un mestiere che frutta un sacco di soldi che vengono subito spediti attraverso i servizi di money transfer e di cambiavalute presenti a Venezia.

Il maestro e le allieve


Proprio venerdì, uno dei personaggi più longevi in questo campo è stato visto cambiare assieme a delle "allieve" una grande quantità di contanti. Al cento per cento provenienti dagli zainetti di altre persone. «Non si riesce più a stare loro dietro - racconta Monica Poli, dei Cittadini non distratti - sono arrivate un sacco di bosniache nuove dalla Spagna e da Milano. Lo sappiamo perché siamo in contatto con altri gruppi di cittadini che contrastano i borseggi in tutta Europa e ci hanno confermato che pochi giorni prima erano proprio a Milano e in Spagna. Gente nuova per noi, ma che ha già collezionato denunce.

Un altro problema sono gli uomini: tantissimi di nuovi e sempre di più perché si aggiungono ai romeni ormai storici

Ormai ci sono borseggiatori anche dal nord Africa. Non ci sono gli storici rumeni, ma anche da altre nazionalità. La cosa più brutta è che prendono di mira proprio gli anziani e la gente appena arrivata in pullman o con il treno che deve ancora ambientarsi».

Quali sono i luoghi più a rischio a Venezia?

I luoghi più colpiti, soprattutto la sera, sono proprio piazzale Roma dove arrivano e partono gli autobus e i tram e la stazione ferroviaria. «E ne succedono continuamente - riprende Poli - venerdì mentre prestavo assistenza ad una coppia derubata davanti alla stazione e si aspettava la polizia, è arrivata un'altra coppia che aveva subito un furto simile. Non si sa più da che parte girarsi».


Il video con il borseggio in diretta a Rialto


C'è un video, girato venerdì, che sui canali social dei "Non Distratti" che in meno di due giorni ha totalizzato 11 milioni di visualizzazioni. Si tratta della ripresa in diretta di un tentativo di borseggio sul ponte di Rialto. Una ragazza mette le mani nello zainetto di una donna, un uomo da dietro urla mandandola via e la "vittima" non si accorge di nulla e continua a proseguire senza neppure controllarsi la borsa. La borseggiatrice sarebbe una di quelle nuove presenze arrivate da Madrid.


«È ora e tempo che qualche magistrato indaghi su queste organizzazioni criminali articolate a livello internazionale - conclude Poli, che è anche consigliera di Municipalità a Venezia - e che fanno girare milioni. Tre o quattro anni fa avevamo fatto un esposto al Procuratore della Repubblica proprio su questi fenomeni, ma a non abbiamo più sentito niente. Ora le cose sono peggiorate molto, nonostante gli sforzi encomiabili di tutte le forze dell'ordine, alle quali sono stati tolti i poteri».

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