Brugnaro "molla" Lupi: «L'esperienza è finita, ora allarghiamo la rete»

In duecento a Badia Polesine per l'assemblea di Coraggio Italia

Domenica 11 Giugno 2023 di Alda Vanzan
Brugnaro "molla" Lupi: «L'esperienza è finita, ora allarghiamo la rete»

BADIA POLESINE (ROVIGO) - Coraggio Italia riparte da un teatro di periferia con Luigi Brugnaro che annuncia di aver chiuso l'esperienza di "Noi Moderati" con Maurizio Lupi e Giovanni Toti («Resteranno i gruppi parlamentari, ma il progetto è finito, già quel nome...

ma vi pare che io sia io moderato?») e fissa gli undici capisaldi su cui si concentrerà l'azione politica dei prossimi mesi, dall'emergenza abitativa alla sicurezza passando per l'abolizione dell'odiata tassa di successione. Le Politiche dello scorso anno per il partito color fucsia sono state una sonora sberla, 0,9% a livello nazionale, 2,49% in Veneto, 3,6% a Venezia, ma il sindaco del capoluogo lagunare e presidente del soggetto politico fondato nel 2021 non si scompone: «Siamo piccoli, ma le nostre idee pesano. E diamo fastidio». L'obiettivo: «Farci conoscere e allargare la nostra rete».


CHI C'ERA
Al Teatro sociale Eugenio Balzan di Badia Polesine, chiamato anche la "piccola Fenice" perché ristrutturato nel XIX secolo dagli stessi architetti Meduna che operarono in laguna, Brugnaro riunisce i fedelissimi, circa duecento persone giunte da tutta Italia per una "conferenza organizzativa" che in realtà sarà soprattutto programmatica. Ci sono, entrambe di fucsia vestite, la senatrice e vicepresidente di CI Michaela Biancofiore (che esorta: «Bisogna cambiare la legge elettorale, si torni alle preferenze») e la deputata Martina Semenzato (che, guardando Brugnaro, dice che «l'area di centro esiste, ha solo bisogno di una leadership»). Ci sono due dei 25 parlamentari che nella passata legislatura diedero vita al gruppo alla Camera (il foggiano Antonio Tasso e il genovese Marco Rizzone), il coordinatore veneto Raffaele Baratto e quello siciliano Marco Giammanco, l'assessore veneziano della prima ora Simone Venturini e il collega Renato Boraso fresco di tessera fucsia, la sindaca - la prima di tutta Italia - di Santa Maria di Sala Natascia Rocchi. Molti tra i presenti sono orfani di Forza Italia o, come il trentino Ivano Job, degli entusiasmi della prima Lega, tutti hanno la passione per la politica. Come il giovane trevigiano Leonardo Lombardi, nipote d'arte (il nonno era il ministro Giancarlo). Brugnaro, seduto in prima fila accanto alla moglie Stefania, è omaggiato, quasi osannato. Martina Semenzato: «Ho tanti titoli, quello che preferisco è di avergli fatto da segretaria». Alessandro Sala, bresciano: «Un grande uomo». La presidente del consiglio comunale di Venezia Ermelinda Damiano, commossa: «Mi ha dato una grande occasione di responsabilità».


TESSERE
Chi si aspettava indicazioni su come strutturare il partito - sedi, tesseramento, vertici - alla fine dovrà accontentarsi di un duplice annuncio: Coraggio Italia ha ottenuto il codice (A52) per le contribuzioni del 2 per mille nelle dichiarazioni dei redditi e il prossimo autunno, al più tardi nella primavera 2024, farà «una grande festa» per autofinanziarsi. La leadership non è in discussione: «Ne ho parlato con Stefania, io qui ci resto perché mi diverto». Ma l'esperienza di Noi Moderati, il cartello elettorale che alle ultime Politiche ha messo assieme i simboli di quattro partiti, è defunta: «In realtà doveva sciogliersi entro l'anno, ogni volta c'era una scusa per procrastinare. Restiamo leali ai gruppi parlamentari, ma il percorso politico è diverso. Un partito non è un luogo dove si ricevono ordini, ma dove proporre idee, affinarle, migliorarle e poi proporle, non con logica prepotente». La collocazione politica resta il centrodestra: «È lo spazio politico dove si possono realmente fare le cose. Possiamo avere anche idee diverse, ma sono uno sportivo ed imparo dagli errori». L'orizzonte temporale? Intanto le Amministrative del 2024, «puntiamo ad esserci dappertutto», poi si vedrà. E sull'ipotesi Regione per il dopo Luca Zaia, visto che il terzo mandato è escluso, Brugnaro glissa: «È prematuro tutto, oggi sono il sindaco di Venezia e continuo a fare il sindaco di Venezia».


I TEMI
Tra i temi trattati dal presidente di Coraggio Italia a conclusione dell'assemblea in un'ora secca di intervento, l'emergenza abitativa e lo spopolamento di Venezia: «Che non è un problema solo di Venezia, ma di tutto il paese se consideriamo che la media italiana è di 1,2 figli a coppia. L'opposizione cerca di dipingermi come una macchietta? Le mie idee sono chiare. Primo: chi non riesce ad avere una casa deve essere aiutato, ma non esiste che poi l'alloggio pubblico se lo tenga in eterno; così non è assistenzialismo per pochi, ma un vero sostegno a chi si trova in difficoltà. Secondo: perché i privati preferiscono affittare a studenti o turisti? Per avere la certezza di tornare in possesso del proprio immobile, se fanno contratti di locazione di 4 anni più 4 non sanno se la casa la riavranno più, ecco perché dico che il diritto deve tutelare la proprietà privata. E a proposito dei 700 euro per una camera, io non intendevo offendere lo studente universitario, ma spronare le istituzioni e noi a Venezia vogliamo raddoppiare i posti letto. Sulla giustizia, bisogna depenalizzare, non arrivare all'impunibilità. E sul fronte della sicurezza bisogna distinguere tra delinquenti e tossicodipendenti, noi proponiamo le case di comunità. Quanto ai temi etici, siamo per il rispetto e la libertà, vale per i diritti sessuali, vale ad esempio per il fine vita su cui concordo con Zaia. Qualcuno tra di noi la pensa diversamente? E va bene, non siamo mica in caserma». Risata, applauso. Spuntano le bandiere, parte l'inno, al Teatro Balzan è standing ovation.

Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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