Venezia, «Stop agli ambulanti in ciabatte». Il Comune vuole un abbigliamento adeguato

Mercoledì 8 Novembre 2023 di Roberta Brunetti
GIRO DI VITE Bancarelle nella zona dei Giardinetti reali a San Marco

VENEZIA - Banchetti che tracimano di mercanzia di dubbio gusto, ambulanti sbracati che attendono la clientela tra cumuli di paccottiglia. Scene ordinarie nella Venezia travolta da un mercato turistico al ribasso, insediatosi stabilmente, ormai da anni, anche nel cuore della città: San Marco. Ora la battaglia contro queste frange di commercio ambulante di nulla o scarsa qualità dovrebbe partire proprio da qui. Da due regolamenti che il Comune sta studiando con le associazioni di categoria. Il primo cercherà di mettere ordine alla merce in vendita nei banchetti di tutta Venezia. Il secondo punterà a migliorare l’immagine stessa degli ambulanti della Piazza. «Non voglio più vedere a San Marco persone in ciabatte - sintetizza l’assessore comunale alle attività produttive, Sebastiano Costalonga - Non pretendo che gli ambulanti indossino una divisa, ma che osservino certe regole anche nel modo di presentarsi, questo sì. Stiamo lavorando a un nuovo regolamento dell’area marciana per questo.

Vogliamo migliorare il decoro, che passa anche per un abbigliamento adeguato».


IL TORMENTONE
Questione annosa, questa degli ambulanti di Piazza San Marco. Ci sono i 35 che si turnano in Piazza (metà la mattina, metà il pomeriggio) con dei banchi molto piccoli in teoria, un metro per un metro, in realtà tracimanti di tanta mercanzia ordinaria. E poi ci sono i 18 banchi fissi davanti ai Giardini Reali, un’altra infilata di souvenir spesso senza pretese, con un problema anche di sicurezza per la selva di fili volanti che li circondano. Ormai da anni è in corso un confronto/scontro con la Soprintendenza che voleva ridurre queste postazioni, giudicate poco adatte alla monumentalità dei luoghi. Contrario il Comune, in difesa dei posti di lavoro. Ora, dalla prossima settimana, partiranno dei lavori di sistemazione della riva davanti ai Giardini Reali, che risolveranno il problema dei fili volanti, dotando ogni banco di allacciamenti a norma. Mentre per la Piazza l’assessore punta da un ampliamento dei banchi - dal metro per uno, a due per uno e mezzo - per poi intensificare i controlli. Se ne parlerà in una conferenza di servizi ad hoc, tra Comune, Soprintendenza e associazioni di categoria, in programma per il mese prossimo.


LE PROPOSTE
Intanto Costalonga lavora ai due regolamenti sul commercio ambulante nella speranza che portino un po’ di quella qualità da tutti invocata. «Stiamo trattando con le associazioni di categoria per intervenire sulla merceologia che potrà essere messa in vendita - spiega - L’idea è di indicare solo souvenir di provenienza veneziana o italiana al massimo. Questo per tutti gli ambulanti di Venezia. Per quelli dell’area marciana metteremo regole precise anche in materia di abbigliamento». Un passo in avanti dopo la delibera anti-paccottiglia, voluta un anno fa dallo stesso Costalongha, che ha messo un freno a nuove aperture di negozi di chincaglierie. Ma resta l’esistente, che è già tantissimo, e poi ci sono le difficoltà di procedere ai controlli. «Le nuove regole rischiano di restare lettera morta. Servono controlli più serrati - avverte il vicepresidente di Ascom Venezia, Roberto Pancera - Oggi abbiamo nuove realtà di qualità che aprono, a fianco delle brutte scene di sempre, che non vengono sanzionate». Su nuovi regolamenti l’associazione dei commercianti si dice disponibile. «Sul fatto che la città debba puntare su un turismo di qualità siamo tutti d’accordo. Il problema è declinarlo nel concreto. Serve coraggio e tempo - avverte Pancera - Di certo il turismo di qualità passa anche per il riordino della rete commerciale. C’è modo e modo anche di fare il commercio all’aperto».
 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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