​Ecco perché è nata e morta
la lista civica tutta di rom in Friuli

Mercoledì 4 Maggio 2016 di Paola Treppo
Ecco perché è nata e morta la lista civica tutta di rom in Friuli
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MAJANO (Udine) - Contro la sindaca uscente? «No, assolutamente. Perché la riteniamo persona concreta e valida; pratica, che sa benissimo cosa significa il termine democrazia». Di provocazione? «Decisamente sì. Volevamo far “scoppiare il caso”, al di là che la lista venisse ammessa o meno, anche perché l’abbiamo costruita in poche ore, con adesioni immediate, il giorno prima della data ultima della consegna in anagrafe. Non è una lista per Majano, ma è una lista, un messaggio, che vogliamo dare a tutte le mafie. Contro la mafia, che sia a Udine, in Friuli, o al di fuori dei suoi confini».
Sono le parole di Mauro Michelizza, il capogruppo della civica “Mafjano Grazie” presentata ieri, all’ultimo secondo, e alla fine non ammessa perché priva dei requisiti, anche se inserita come nel sito web della Regione Fvg - per un “errore” meramente tecnico -. Una lista che ha fatto subito parlare e che ha suscitato non poco stupore e non poca sorpresa, perché composta perlopiù da cittadini di Majano, in particolare della frazione di San Tomaso, di etnia rom, sebbene residenti stabili in questo borgo da molto tempo. È stata chiamata subito la “lista dei rom”, con a candidato sindaco una donna, anche lei rom. «Il nome della lista è chiaro: non è “Mafiano Grazie” ma “Mafia, no grazie” per chi legge bene, tra le righe. Nessuno di noi ha esperienze amministrative, nessuno ha mai fatto politica. Siamo tutti nuovi e vogliamo smuovere le coscienze. Che ci siano rom come consiglieri non importa nulla».
 
Il programma
Ma che programma aveva la civica, o meglio aveva? «Lotta alla Mafia e al sistema clientelare-mafioso ovunque si annidi; stesura di un “decalogo” riguardante i diritti insindacabili di tutti i cittadini. Moneta locale; un sostegno concreto a tutte le famiglie, anche a quelle non in difficoltà economiche e, quindi, a tutte le attività produttive del territorio cioè artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, liberi professionisti, per evitare l’allarmante emorragia di denaro in direzione dei centri commerciali. Se riusciremo a salvare anche un solo posto di lavoro, sarà comunque una vittoria! La “Moneta locale” potrà essere utilizzata anche per saldare i debiti». E Ancora: mappatura dei sinistri stradali sul territorio, grazie alla collaborazione dei cittadini, al fine di evidenziare tutte le criticità della rete viaria e porvi definitivamente rimedio. Avvio di politiche redistributive e a forme di economia sociale. Progetto “Slow City”, a misura d’essere umano, per riappropriarci del tempo e della convivialità in un contesto di frugalità felice. Partecipazione Popolare, ossia, filo diretto con i cittadini».
 

Ultimo aggiornamento: 23:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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