Lo Iuav torna a Treviso: la città è pronta ad accogliere il corso di Design

Lunedì 19 Febbraio 2024 di Paolo Calia
Lo Iuav torna a Treviso: la città è pronta ad accogliere il corso di Design

TREVISO - Lo Iuav vuole tornare a Treviso e guarda con interesse alla cittadella universitaria che sta prendendo forma al Turazza. E Ca’ Sugana è pronta ad accogliere a braccia aperte tutto quello che verrà. L’ipotesi sul tavolo è riportare i corsi di design dopo la “fuga” del 2015. L’operazione si può fare e le basi sono state gettate da qualche giorno. I primi contatti tra il direttore del prestigioso istituto universitario di architettura veneziano, Alberto Domenicali, e il sindaco Mario Conte sono avvenuti venerdì scorso, durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico di Ca’ Foscari. Un colloquio informale ma utile a spalancare una strada che sembrava chiusa per sempre. I due si sono lasciati con l’impegno di mettere in calendario a breve, si parla di qualche settimana, un secondo incontro più operativo. Lo Iuav per tornare ha bisogno di una sede e servizi di qualità. E Conte è pronto a offrirli.

LO SCENARIO

L’Istituto universitario da tempo sta studiando come espandere la propria offerta formativa. E intende seguire la pista già battuta da Ca’ Foscari, che ormai considera Treviso una seconda casa. Il piano è quello di aprire, di nuovo, almeno un corso di Design che per vent’anni è stato il fiore all’occhiello dell’università trevigiana. La situazione è precipitata nel 2015 quando, dopo mesi di polemiche e tensioni, la Camera di Commercio annunciò l’intenzione di togliere il finanziamento di 500mila euro all’anno indispensabile per tenere aperte le sedi dedicate al Design ospitate nelle aule del Pio X e al Seminario. Un passo obbligato per l’ente camerale all’epoca presieduto da Nicola Tognana e con Mario Pozza vicepresidente: la Ragioneria di Stato infatti, per preservare i bilanci, vietò alle Camere di Commercio di spendere soldi in alcune attività tra cui il finanziamenti di corsi universitari. L’amministrazione comunale dell’epoca, guidata dal sindaco Giovanni Manildo, si adoperò in tutti i modi per evitare la fuga. Venne tirato in ballo anche il governo attraverso l’allora sottosegretario Pierpaolo Baretta, senza però grossi risultati. Pozza, come ultimo tentativo, lanciò un appello agli imprenditori perché finanziassero i corsi di tasca loro. Luciano Benetton, chiamato in causa per un commento, si espresse in maniera molto categoria: «Non conosco esattamente il problema, ma se lo Iuav ha deciso di tornare a Venezia ritirandosi da Treviso, vuol dire che l’organizzazione non funziona. E quando una cosa si perde, si perde. C’è poco da fare».

LA SVOLTA

A distanza di nove anni lo scenario è cambiato. Treviso è diventata attrattiva per l’università. Ca’ Foscari e il Bo hanno deciso di potenziare l’offerta, di creare master, di puntare sull’aumento degli studenti iscritti ai corsi trevigiani. Conte ha avviato un programma che prevede la realizzazione di studentati e mense, oltre ad aver varato il progetto cittadella per consentire il trasferimento dei corsi veneziani dall’ex distretto militare al Turazza, riducendo drasticamente i costi per l’affitto a carico dell’università.

Lo stesso potrebbe capitare anche col Bo, a caccia di nuovi spazi. E intanto si lavora al ritorno dello Iuav e del Design, che rappresenterebbe la quadratura del cerchio.

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