Classi separate per alunni disabili. L'invito del sindaco di Treviso Conte a Vannacci: «Venga qui a vedere come si fa inclusione»

Venerdì 3 Maggio 2024 di Elena Filini
Il sindaco di Treviso Mario Conte e Roberto Vannacci

TREVISOVannacci a “scuola” di inclusione alla cooperativa Sol.co, che ha restituito la dignità del lavoro a disabili e fasce fragili della società. A margine della presentazione dell'ottava edizione del festival della follia “Robe da mati” il sindaco Mario Conte oppone alla teoria delle classi differenziate, la realtà di un'esperienza sociale e lavorativa che ha messo insieme lavoratori svantaggiati e cosiddetti normali, producendo una concreta prospettiva di futuro.

«Le parole del generale Vannacci, che è un candidato indipendente, lasciano il tempo che trovano - afferma Conte - A me piace parlare con i fatti. E la città di Treviso, anche attraverso il lavoro della cooperativa Sol.Co, da una risposta che va nella direzione opposta. Noi siamo per l'inclusione, per il sostegno e per il non giudizio. Io sto dalla parte dell'inclusione, sempre. Sol.co è una realtà fantastica e magari se il generale Vannacci entrasse in contatto con loro, se conoscesse questa realtà, forse cambierebbe idea».

LA DISTANZA

Non fa mistero, Mario Conte, del suo pensiero. «Non condivido le idee del Generale, porto avanti le nostre idee di sostenibilità sociale e umano e credo questa sia la direzione giusta.

Ma da qui alle Europee - conclude il sindaco di Treviso - abituiamoci a sentire di tutto». Era inevitabile, di fronte alla positività di un'esperienza che vanta 50 figure professionali di cui il 69% ha uno svantaggio fisico o sociale (e di questi il 59% con disagio psichico) interrogarsi su posizioni che ancora propongono di dividere il mondo in serie A e serie B.

«I nostri lavoratori cercano un reinserimento nella società: provengono dalle aree del disagio psichico ma sono anche donne over 40 che hanno bisogno di un lavoro per dare una prospettiva ai proprio figli - conferma la presidente dell'associazione Luciana Cremonese - la cooperativa ha una forte componente femminile, gli orari sono personalizzati per permettere la conciliazione. E in tasso di assenteismo è più basso della media nazionale: siamo al 5,6%». Le entrate sono garantite al 22% da enti pubblici ma al 78% dai privati. «Per questo noi non chiediamo offerte ma lavoro».

IL FESTIVAL

La cooperativa deve essere economicamente autosufficiente. Ma per ragionare di salute mentale non bastano i numeri: per questo otto anni fa la cooperativa ha inventato un festival per parlare della diversità e della follia attraverso la lente dell'arte.

Dal 31 maggio al 30 giugno Robe da Mati accompagnerà il pubblico in un viaggio tutto al femminile, più precisamente nella “Follia, singolare femminile”, toccando il tema degli stereotipi di genere e proponendo nuove chiavi di lettura per interpretare la realtà, con un occhio di riguardo a quella della salute mentale.

“Follia, singolare femminile” è il titolo della nuova edizione della kermesse ideata da Igor de Polo che si aprirà il 31 maggio con due spettacoli teatrali: il primo dal titolo “Pagliacce Cabaret”, del network Le Pagliacce, vedrà sei donne clown all’Auditorium Santa Caterina in un omaggio all’universo comico che esplora appunto il linguaggio del clown ma in chiave femminile.

A seguire, il 7 giugno andrà in scena, sempre al Santa Caterina, la pièce “Né serva né padrona”, un’opera dedicata alle figure femminili della commedia dell’arte e della loro rivoluzionaria emancipazione iniziata nel Cinquecento. Nell’opera, Claudia Contin Arlecchino veste, o meglio si "spoglia", dei panni maschili di Arlecchino e invita a scoprire la sua filosofia autoironica sulla femminilità e i segreti del mestiere delle comiche.

Dopo il teatro, il programma di Robe da Mati guarda all’attualità e a tematiche di carattere economico-sociale con due interessanti appuntamenti. Il primo il 25 giugno a Palazzo Giacomelli, dal titolo “Le follie dell’imprenditrice”, è un talk moderato dall’esperto di innovazione Alessandro Garofalo che coinvolgerà due imprenditrici trevigiane, Elisa Menuzzo e Giorgia Giacchetto, in un racconto personale sulle loro esperienze di successo e sulla loro visione del business al femminile. Attesa anche la mostra di arte non convenzionale e il “Premio Robe da Mati”.

Il vernissage dell’esposizione di Outsider-Art ospite al Museo Bailo è previsto per il 9 giugno e accenderà i riflettori fino al 30 giugno sulle creazioni di Darko, Albert Bomarziano, Mr.Heart e Anna Pietrobon, artista e socia della cooperativa Sol.Co.. Tema di quest’anno è “I mostri che abbiamo dentro”, realizzato in collaborazione con Tapu Singolart. Il 10 maggio - data scelta per ricordare il 13 maggio 1978 della “Legge Basaglia” - dalle ore 19 nella sede di Sol.Co. va in scena la preview “È quasi robe da mati”, un open day con street food, visite guidate allo stabilimento, giochi da tavolo in collaborazione con “Giocatori in Scatola” e il concerto “Respira” di Erica Boschiero e Sergio Marchesini.

Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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