Tumori in aumento, fuga dagli ospedali alla ricerca di cure alternative: «Basta stregoni»

Giovedì 7 Marzo 2024 di Mauro Favaro
Pazienti in chemioterapia

TREVISO - Aumentano i tumori. In un solo anno l'oncologia dell'ospedale di Treviso ha affrontato oltre 320 nuovi casi in più. «L'anno scorso abbiamo registrato 1.630 nuovi casi. Mentre nel 2022 erano stati 1.304», spiega il primario Adolfo Favaretto. Le cause indicate dallo specialista sono diverse. L'emergenza Covid, con il timore di recarsi in ospedale, certo non ha aiutato sul fronte delle diagnosi precoci. Potrà sembrare un paradosso, poi, ma l'aumento dell'aspettativa di vita porta inevitabilmente a un incremento delle patologie. Non da ultimo, nel tempo l'unità del Ca' Foncello​ si è sviluppata sempre di più. Purtroppo, però, ci sono ancora pazienti che prima di rivolgersi all'ospedale si affidano a "santoni" e cure alternative. «I casi non mancano. Il problema è quando le persone per andar dietro alloo stregone di turno non fanno trattamenti che possono essere guaritivi.

A volte non è nemmeno semplice individuarli, perché poi alcuni si vergognano del mancato risultato rivela Favaretto il rischio è di arrivare troppo tardi. Sembra assurdo che qualcuno si inventi cure alternative rispetto a trattamenti codificati dalla sanità mondiale. Pare una cosa d'altri tempi. Ma alla fine purtroppo i risultati si vedono».

CURE E RICERCA
A livello generale, sono in aumento i tumori al pancreas. Quelli ai polmoni, invece, per ora sembrano essersi stabilizzati, anche per la riduzione dei fumatori. L'oncologia di Treviso è all'avanguardia sul fronte delle cure. Anche grazie alla ricerca clinica: dagli studi sui tumori toracici a quelli del seno, della mammella e del pancreas. Una cosa non scontata per l'ospedale di un'azienda sanitaria. Generalmente riguarda gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). Ma in questo senso l'Usl della Marca può contare sulle donazioni dei privati. «L'attività di ricerca è fondamentale: ci consente di entrare in nuovi protocolli e di conseguenza di proporre ai pazienti anche terapie sperimentali», sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria. «La ricerca clinica non sarebbe nel Dna delle Usl. Da qui la necessità di cercare sostegni al di fuori del sistema sanitario aggiunge il primario quelli che arrivano dai privati sono di forte impatto: la ricerca porta nuovi farmaci, offre nuove opportunità ai pazienti e ci permette di dare chance che altrimenti si potrebbero avere solo nei grossi istituti». Si apre sempre di più le porte ad anticorpi monoclonali, farmaci a bersaglio molecolare, attività di immunoterapia e farmaci coniugati, capaci di abbinare le prerogative dei monoclonali e dei chemioterapici, portando questi ultimi dove serve, senza i problemi creati da un'assunzione generica.

LE DONAZIONI
E l'ultima donazione è arrivata proprio ieri. Il maestro Bruno Bassetto, "re della battuta al coltello", ha ufficialmente consegnato all'oncologia i 6mila euro raccolti attraverso la vendita del prosecco frutto dalla vendemmia solidale dello scorso settembre all'agriturismo Riva de Milàn di Valdobbiadene. Soldi che ora l'unità del Ca' Foncello impegnerà esattamente nella ricerca clinica. L'azienda agricola Bernardi ha dedicato un filare al "Gran Maestro Bruno Bassetto". E non c'era modo migliore per valorizzarlo. L'iniziativa ha potuto contare anche sul supporto delle Grafiche Tintoretto, Cartimballo di Falzè e Gianni Chies di Miane. «È dedicata a mia moglie "Marita", mancata tre anni fa per un tumore all'esofago - spiega Bassetto - le faceva piacere vedermi impegnato nel percorso benefico negli ultimi 12 anni dedicato alla pediatria. Adesso la raccolta fondi è stata per l'oncologia. Penso di aver ricevuto tanto dalla vita. È giusto dare il mio supporto a chi soffre o è malato. E "Marita" mi è stata vicina anche oggi». Parole pronunciate cercando di controllare l'emozione. «Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno partecipato - sottolinea Favaretto - iniziative come queste sono anche un segno di riconoscimento del lavoro che svolgiamo quotidianamente per i nostri pazienti». «Ringrazio il maestro Bassetto per l'entusiasmo - tira le fila Benazzi - è un grande amico. E il suo cuore è ancora più grande».
 

Ultimo aggiornamento: 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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