San Biagio di Callalta. Travolta sulle strisce pedonali, Daniela Biscaro muore dopo dodici giorni di agonia

Sabato 13 Gennaio 2024
Daniela Biscaro

SAN BIAGIO DI CALLALTA (TREVISO) - Travolta sulle strisce pedonali, muore dopo dodici giorni di agonia. Non ce l'ha fatta Daniela Biscaro, 72 anni: l'anziana era ricoverata al Ca' Foncello di Treviso dal 29 dicembre, giorno dell'incidente.

Le sue condizioni erano parse subito gravissime: dopo il forte trauma cranico era entrata in coma. Giovedì sera il tragico epilogo. Si aggrava ora la posizione dell'automobilista che l'ha falciata sulla Postumia, proprio davanti alla chiesa. Il 30enne, al volante di una Citroen, verrà indagato per omicidio stradale. Nei prossimi giorni potrebbe essere fissata l'autopsia sul corpo della donna per accertare il nesso di causalità tra le gravissime lesioni e la morte.

L'INCIDENTE

Quel pomeriggio Daniela era tornata a San Biagio, il paese in cui era nata e vissuta fino a 5 anni fa, per partecipare al funerale di un'amica. Stava attraversando la strada sulle strisce quando la vettura, proveniente da Ponte di Piave, l'ha colpita in pieno. L'impatto è stato violentissimo. La donna è stata sbalzata per parecchi metri ed è caduta sull'asfalto. L'automobilista era stato tra i primi a prestarle soccorso, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza. Le speranze erano ridotte al lumicino. Eppure il figlio Roberto e la sorella Annamaria hanno pregato fino alla fine che potesse risvegliarsi. Purtroppo non è stato così.

IL RITRATTO

Daniela Biscaro era vedova da oltre vent'anni: il marito Bruno era morto nel 2001, a soli 50 anni. Da giovane aveva lavorato come operaia alla Filatura del Montello. Poi si era dedicata alla casa e alla famiglia, ritagliandosi il tempo per coltivare le sue grandi passioni: il giardinaggio, l'orto e il canto. A San Biagio aveva fatto parte per anni del coro parrocchiale. La sua vita è stata segnata da lutti importanti: aveva perso il marito, il suocero che aveva accudito amorevolmente e anche il nuovo compagno. Tutti portati via da dei tumori. «Aveva paura anche lei di fare la stessa fine invece è morta così, investita da un'auto - osserva la sorella con un nodo alla gola -. Daniela era una donna forte, che si dava tanto da fare. Eravamo legatissime: da cinque anni abitava con me a Villorba. Facevamo tutto insieme, ci davamo forza a vicenda. Adesso mi resta solo un grande vuoto, un grande dolore». Non c'è spazio invece per la rabbia nei confronti di chi l'ha investita e uccisa. Il 30enne quel giorno continuava a ripetere di non aver visto l'anziana. Nei giorni successivi aveva contattato il figlio di Daniela per scusarsi e chiedere se potesse fare qualcosa per lui. L'unico desiderio dei parenti era riavere la Daniela di sempre. Ma nessuno potrà riportarla indietro.


Mep

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