RIESE PIO X (TREVISO) - Incendio doloso e turbativa d’asta. Sono le accuse mosse dalla Procura di Treviso a un 81enne, ora residente a Castello di Godego, reo di aver dato fuoco a un capannone e a una villetta singola che un tempo erano di sua proprietà e che erano stati pignorati. Due episodi distinti confluiti nello stesso fascicolo: il primo risale al 2 luglio 2017, il secondo all’11 ottobre 2018.
LE PROVE
Nei vari documenti depositati ieri mattina dal pubblico ministero, due sono quelli più significativi. Il primo è un cd con le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate vicino al capannone di via Castellana a Riese Pio X in cui viene ripreso un uomo che, poco prima dell’incendio, si dirige verso lo stabile con una tanica in mano. Il secondo è invece un tabulato telefonico in cui viene accertato che il telefono dell’81enne aggancia una cella vicina alla villetta, sempre in via Castellana, nell’arco temporale in cui si è sviluppato il secondo rogo per cui l’anziano è sotto processo. Per la difesa, però, sono circostanze che non proverebbero nulla: le immagini non sono chiare e non è possibile stabilire se quello ripreso sia l’imputato, e poi la cella telefonica agganciata copre un’area molto più ampia di quella dell’abitazione andata a fuoco. A favore della difesa gioca poi il fatto che in entrambi gli incendi si ipotizza l’origine dolosa ma, a conti fatti, non c’è agli atti un’analisi chimica che lo accerti.
GLI EPISODI
Come detto, il primo episodio risale al 2 luglio 2017. L’imputato era proprietario di un capannone che affittava a diverse realtà artigianali e commerciali, che però erano indietro con i pagamenti. E di conseguenza l’uomo finì col vedersi pignorato l’immobile. Poco prima dell’asta lo stabile venne distrutto da un incendio. Circostanza identica a quella avvenuta poco più di un anno più tardi, quando all’asta era finita la sua villetta, anche quella sottoposta a procedura di esecuzione. In entrambi i casi gli acquirenti si dileguarono, visti i danni provocati dai roghi. I sospetti ricaddero subito sull’ex proprietario, finito iscritto nel regitro degli indagati. E a distanza di più di sei anni dal secondo incendio l’81enne è ancora in attesa di giudizio, con la prescrizione che ormai incombe.