Riese, l'autovelox abbattuto da Fleximan è stato ripristinato: «Per la sicurezza degli utenti»

Sabato 10 Febbraio 2024 di Maria Elena Pattaro
L'autovelox posizionato a Vallà di Riese Pio X, sulla provinciale 667

RIESE PIO X - L’autovelox abbattuto da Fleximan è stato ripristinato. È tornato a vigilare sulla provinciale 667, a tre settimane esatte dal raid vandalico del tanto acclamato “giustiziere”. Il nuovo dispositivo, posizionato giovedì pomeriggio in via Kennedy, a Vallà, e del tutto identico al precedente, entrerà in funzione a giorni. Con buona pace dei suoi detrattori. Anzi, con un “avallo” in più: la sentenza del tribunale di Treviso che ha confermato una multa, in precedenza annullata dal giudice di pace. Il dispositivo, secondo il giudice togato, è regolare e regolari sono anche le sanzioni (circa 40 al giorno) appioppate a chi non rispetta il limite dei 70 chilometri orari.

Doppio gol delle istituzioni - almeno per ora - contro automobilisti e motociclisti indisciplinati. Non bisogna dimenticare, infatti, che la posta in gioco è la sicurezza stradale. 


IL MONITO
Il rilevatore di velocità era stato abbattuto la notte fra il 18 e il 19 gennaio. Una mano ignota, armata di flessibile, aveva segato alla base il palo di sostegno e poi aveva spaccato il dispositivo, preso a noleggio dall’Unione dei Comuni della Marca Occidentale. «Avevamo promesso che l’autovelox sarebbe rientrato in funzione a breve e così è stato - afferma Davide Bertoncello, il comandante della polizia locale della Marca Occidentale -. Ne va dell’incolumità degli utenti. Prima di installare il rilevatore (nel 2017, ndr), quella via era tragicamente nota come “strada della morte” per l’alto numero di incidenti, anche mortali che si verificavano. Il giorno stesso del vandalismo un’auto si è ribaltata. Non vogliamo fare cassa ma evitare che la gente corra troppo». C’è il rischio però che “Fleximan” torni a colpire. «Ci auguriamo vivamente che il vandalismo non si ripeta - tuona il comandante -. È un’azione deprecabile». La polizia locale ha alzato il livello di allerta: visto che il nuovo autovelox è un obiettivo sensibile, le pattuglie lo terranno d’occhio. Intanto continua la caccia al responsabile. 


IL VERDETTO
Nel frattempo una sentenza del tribunale di Treviso stronca il ricorso di un motociclista multato. Il caso risale al 2020, quando un centauro era sfrecciato in via Kennedy a 110 chilometri orari. La sanzione era arrivata inesorabile. Ma lui aveva impugnato il verbale, come avevano fatto in precedenza altri trasgressori, contestando il fatto che il rilevatore risultasse soltanto approvato e non omologato. Il giudice di pace di Treviso gli aveva dato ragione, stracciando la multa. A quel punto la polizia locale si era appellata in secondo grado. Il tribunale, qualche giorno fa, ha ribaltato il verdetto, riconoscendo una sostanziale equivalenza tra l’approvazione e l’omologazione del velox. Il motociclista è stato condannato a pagare la sanzione amministrativa e anche le spese legali, per una cifra complessiva di oltre mille euro. «È una vittoria piena, che conferma la bontà di utilizzo dello strumento - conclude il comandante Bertoncello -. Negli anni, dopo i primi ricorsi vinti dai trasgressori davanti al giudice di pace si era sparsa la voce che l’autovelox non fosse a norma. Ora il tribunale ha sentenziato il contrario». Resta da vedere cosa deciderà eventualmente la Cassazione. Sempre che il motociclista ricorra all’ultimo grado di giudizio. 

Ultimo aggiornamento: 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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