Rapina in villa, di giorno e a 100 metri dalla questura. I banditi sapevano tutto delle vittime, e c'è l'ipotesi del basista

Sabato 24 Dicembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Rapina in villa, di giorno e a 100 metri dalla questura

TREVISO - Il bandito conosceva bene le loro abitudini. Tanto da osare una rapina in casa in pieno giorno, in via Bastia, a cento metri dalla questura. Chi mercoledì ha colpito a casa dell'avvocato Nicola Vitale, 82 anni, legando e minacciando con una pistola sia la moglie Rosanna, di 81, sia la loro badante sapeva quando e come colpire. Servendosi delle informazioni fornite da un basista oppure osservando con i propri occhi orari, abitudini e spostamenti delle vittime. Sta di fatto che la coppia di anziani, genitori di Sossio Vitale, noto avvocato, ex consigliere nonché rappresentante del Terzo polo, erano tenuti d'occhio.

Il malvivente non ha improvvisato nulla, anzi ed è risuscito a scappare con qualche decina di euro e due orologi di un certo valore. Un bottino complessivo da qualche migliaio di euro. Il bandito sapeva che l'avvocato ogni mattina esce di casa per andare a prendere il giornale nell'edicola di fronte alla questura, assentandosi per parecchi minuti. Sapeva che la porta della cucina di giorno non veniva chiusa a chiave perché a poche decine di metri dalla piazza delle istituzioni nessun residente pensava di essere così a rischio. Non alle 10 di mattina almeno.


LE IPOTESI
Sul caso sta indagando la squadra mobile. Tra le piste investigative si fa strada dunque quella del basista: qualcuno che ha avuto modo di osservare da vicino, senza dare nell'occhio, i coniugi Vitale registrando tutte le informazioni utili per mettere a segno il colpo. C'è una coincidenza che insospettisce i residenti di via Bastia e su cui anche gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione: il gran via vai di mezzi e persone per il cantiere di un'abitazione, chiuso proprio pochi giorni fa. Potrebbe essere stata l'occasione ideale per osservare il vicinato senza destare sospetti. Ma non è escluso che il rapinatore abbia agito sulla base di informazioni carpite a chi frequenta casa Vitale o rientra nella cerchia dei conoscenti. Gli agenti della mobile stanno mettendo insieme tutti i tasselli a partire dalla testimonianza delle due vittime. L'ex professoressa non lo ha visto in faccia perché indossava un passamontagna ma le sembrava giovane e non ha notato inflessioni particolari: parlava in perfetto italiano, con tono risoluto. Al vaglio anche le immagini delle telecamere cittadine per ricostruire la via di fuga del bandito. «Sono ancora sconvolta per quello che è successo: sono stati momenti terribili - diceva Rosanna ieri mattina affacciandosi per pochi istanti alla porta di casa -. Ogni volta che ci ripenso sto male».


LE REAZIONI DEL QUARTIERE
La rapina in casa ha scosso anche il resto del vicinato, che pensava di essere al sicuro in quel quadrante di città. E invece adesso trascorrerà un Natale blindato. «Ci tocca chiuderci in casa, sperando che basti - afferma Antonella Cirieggio, che da tre anni abita accanto ai Vitale -. La tranquillità di prima non c'è più. Adesso abbiamo paura. Io chiudo con quattro mandate anche quando sono in casa, in pieno giorno». Mercoledì mattina, mentre il bandito teneva in ostaggio l'anziana, i due figli della vicina erano in casa insieme al cane. Nessuno si è accorto di nulla. «La cosa più inquietante è che i banditi sorvegliano i nostri spostamenti» conclude preoccupata. «Quello che è successo è sconcertante, soprattutto a pochi metri dalla questura - aggiunge un'altra residente -. Abbiamo avuto qualche furto, ma fatti di questa gravità, con persone sequestrate in casa, non erano mai successi. Le conseguenze peggiori sono quelle psicologiche sulle vittime. Servono più telecamere e più controlli».


L'ASSALTO
L'assalto è scattato mercoledì, poco prima delle 10: uno sconosciuto vestito di nero, col volto coperto e armato di pistola è entrato nella villetta. L'uomo ha subito immobilizzato e legato la badante. La donna è stata presa alle spalle dal ladro, entrato prima in giardino e poi dalla porta della cucina che non è era chiusa a chiave. La donna è stata imbavagliata e legata mani e piedi con delle fascette di plastica. Il ladro è salito poi al piano di sopra aggredendo la padrona di casa, che si trovava in camera, minacciandola con la pistola. L'81enne è stata legata alle caviglie e ai polsi con lo scotch da pacchi e spinta sul letto, mentre il marito era fuori a comprare il giornale. «Dove sono i soldi?». Rosanna è riuscita però a mantenere la calma, tentando persino di far ragionare l'aggressore, inutilmente: «Così ti rovini». Poi gli ha indicato la borsetta e dove trovare qualche gioiello.

Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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