Terrore in pieno giorno: pistola in pugno entra nella casa dell'avvocato Nicola Vitale, lega la moglie e la badante e fugge con il bottino

Venerdì 23 Dicembre 2022 di Paolo Calia
VIA BASTIA L'abitazione presa di mira ieri mattina dal bandito armato e mascherato
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TREVISORapinate in casa, in pieno giorno, a poche decine di metri dalla questura, in via Bastia. Legate e minacciate con una pistola e infine derubate di qualche decina di euro in contanti, di due orologi dal valore di un migliaio di euro ciascuno e alcuni gioielli. Un’avventura terribile quella capitata a Nicola Vitale, 82 anni, ex avvocato con studio in città, alla moglie Rosanna, 81enne e alla badante che vive con loro.

Sono i genitori di Sossio Vitale, anche lui avvocato, ex consigliere comunale da poco entrato nel Terzo polo. Le due donne sono state aggredite mentre l’avvocato era momentaneamente uscito.

L’ASSALTO

Mercoledì mattina, poco prima delle 10, uno sconosciuto vestito di nero, col volto coperto e armato di pistola (che solo alla fine è risultata essere “giocattolo”), è entrato nella villetta su due piani di via Bastia dove vivono gli anziani coniugi, a meno di cento metri dalla questura. L’uomo ha prima immobilizzato e legato la donna delle pulizie che si trovava al primo piano. La donna è stata presa alle spalle dal ladro, entrato prima in giardino e poi dalla porta della cucina che, vista l’ora, non è era chiusa a chiave. In pochi secondi la donna è stata quindi immobilizzata, imbavagliata e legata mani e piedi utilizzando delle fascette di plastica. A quel punto il ladro è salito al piano di sopra aggredendo la padrona di casa, che si trovava in camera, minacciandola con la pistola. L’ottantunenne è stata legata alle caviglie e ai polsi con dello scotch da pacchi che poi è stato passato anche attorno alle braccia strette al corpo. In quelle condizioni, l’anziana è stata spinta sul letto. L’uomo, puntandole la pistola contro, le ha chiesto in un italiano senza particolari inflessioni: «Dove sono i soldi?». Mentre accadeva tutto questo il marito Nicola si trovava nell’edicola di fronte alla questura per comprare il giornale. Per strada ha anche incontrato un amico con cui ha scambiato due chiacchiere e quindi tardando di qualche minuto il rientro a casa. E mentre lui era lì, tra le mura della sua abitazione si vivevano minuti di vero terrore.

IL DIALOGO

Sotto la minaccia della pistola e legata in quella maniera, la signora Vitale è riuscita però a mantenere la calma. Si è rivolta al suo aggressore tentando di farlo ragionare, inutilmente. «Dove sono i soldi?», ha ripetuto il ladro imperterrito. Di soldi in casa però non ce n’erano. L’uomo ha quindi arraffato il contante presente nella borsetta della donna lasciata su un mobile e preso due orologi trovati in un cassetto oltre a degli orecchini e dei braccialetti. Nel frattempo Nicola è rientrato capendo subito che, dentro casa, qualcosa non andava. Ha suonato il campanello senza ottenere risposta. Poi, insospettito, ha fatto il giro della villetta trovando la porta della cucina aperta. Ha subito notato la signora delle pulizie legata e, proprio in quel momento, il ladro è scappato probabilmente dalla porta principale. Al piano di sopra intanto la moglie era riuscita a liberarsi le mani e a telefonare al figlio: «Vieni, c’è un ladro in casa». Sossio Vitale per prima cosa ha allertato il 113 e dalla questura in pochi secondi è arrivata in via Bastia una volante. Gli agenti hanno soccorso l’avvocato Nicola visibilmente frastornato e liberato le due donne. Poi è scattata la caccia al ladro. La signora Vitale lo ha descritto come un uomo attorno al metro e settanta, magro, probabilmente italiano: «Parlava come noi». Gli agenti hanno trovato sul letto anche la pistola, abbandonata durante la fuga: un’arma giocattolo ma priva del tappino rosso e, quindi, facilmente confondibile. L’unica nota positiva è stata che, nonostante la paura, le minacce e l’aggressione, nessuna delle due donne ha riportato ferite.

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Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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