VITTORIO VENETO - Telemonitoraggio per i pazienti dimessi dalla chirurgia dell'ospedale di Vittorio Veneto. La novità è stata testata in questi giorni sui primi cinque pazienti dimessi la sera, dopo un intervento di chirurgia laparoscopica a cui erano stati sottoposti nella stessa giornata: a loro è stato consegnato un dispositivo, un braccialetto con un sensore da applicare al dito, che ha permesso ai medici di visualizzare i parametri dei pazienti (come saturimetria, frequenza cardiaca e respiratoria, temperatura) mentre si trovavano al loro domicilio nelle 48 ore successive alla dimissione, proseguendo così il monitoraggio post-operatorio. Inoltre, tramite l'applicazione installata sullo smartphone del paziente, i medici hanno potuto visualizzare le risposte al questionario giornaliero che veniva loro somministrato.
I VANTAGGI
«L'utilizzo di questo strumento rappresenta un valore aggiunto che si sposa perfettamente alla minore invasività della chirurgia laparoscopica, permettendo di poter dimettere le persone nella stessa giornata operatoria in massima sicurezza e tranquillità, con maggiore soddisfazione e serenità dei pazienti stessi, che si sentono ancor più seguiti e tutelati» evidenzia il primario Agresta. «Il monitoraggio tramite questi dispositivi, che consentono al medico di visualizzare l'andamento del paziente in tempo reale, ha avuto uno sviluppo enorme negli ultimi anni aggiunge il primario Grassetto -. In ambito ospedaliero la possibilità di cogliere tempestivamente le variazioni dello stato clinico del paziente riduce l'incidenza di complicanze severe, mentre a domicilio le applicazioni vanno dalla preparazione dell'intervento chirurgico al monitoraggio del decorso post operatorio».
I RAPPORTI UMANI
«Grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie interviene il direttore dell'ospedale di Vittorio Veneto, Michelangelo Salemi - i pazienti potranno beneficiare di un trattamento più tempestivo, accurato ed efficiente Non va dimenticato, però, che la tecnologia è e dovrà restare uno strumento, mentre i rapporti umani e la presa in carico del paziente andranno sempre salvaguardati». «Questo tipo di dispositivi commenta il direttore generale dell'Usl 2 Francesco Benazzi - sono un prezioso supporto alle attività dei reparti e un notevole aiuto per il paziente che, dopo essere dimesso in sicurezza, può vivere il periodo post operatorio al suo domicilio».
