Chiesti due anni per l'ex petroliere Miotto: avrebbe comunicato falsità nel bilancio 2016 sulla situazione economica della sua azienda

Sabato 3 Febbraio 2024 di Gianluca Amadori
Giancarlo Miotto

MOGLIANO VENETO (TREVISO) - Due anni di reclusione per aver comunicato consapevolmente, nel bilancio societario relativo al 2016, fatti non veri sulla situazione economica della Miotto generale petroli srl, azienda di cui era amministratore delegato, successivamente dichiarata fallita nel 2021.

È la richiesta di condanna formulata, di fronte al Tribunale di Venezia, dalla sostituto procuratore Daniela Moroni a carico del petroliere Giancarlo Miotto, 81 anni, residente a Mogliano Veneto, accusato anche di aver presentato in banca ricevute relative a numerose fatture di acconto fittizie con l'obiettivo di ottenere finanziamenti per la sua attività.

Il processo, lungo e combattuto, è arrivato alle battute finali ieri, con la requisitoria della pubblica accusa, che ha ricostruito le prove raccolte contro l'anziano imputato: da un lato le decine e decine di fatture indicano come fittizie, dall'altro l'omissione dell'esistenza di debiti maturati nei confronti di un fornitore per l'ingente ammontare di 5 milioni di euro: di quella somma erano stati iscritti quasi tre milioni come "sopravvenienza attiva", mentre il rimanente erano stati registrati come debiti estinti.

LA DIFESA DI MIOTTO

Nel pomeriggio è toccato alla difesa, rappresentata dalle avvocate Paola Bosio e Sara Serrasina, contrasta la rappresentazione della procura: per oltre tre ore hanno parlato per smontare le due accuse, sostenendo che sono assolutamente infondate e non provate. Il collegio presieduto da Enrico Ciampaglia (giudici a latere Michela Rizzi e Chiara Venturini) hanno rinviato l'udienza al 23 febbraio per emettere la sentenza.

La Miotto Generale Petroli srl era un piccolo colosso nel settore e ha operato a Marghera per quasi settant'anni nella commercializzazione di derivati ​​del petrolio, dai gasoli agli oli combustibili, dai bitumi agli oli lubrificanti, per oltre 200 mila tonnellate l'anno. La crisi iniziò a far sentire i suoi effetti a partire dal 2017, quando la società fu messa in liquidazione. La sentenza di fallimento è stata impugnata e attualmente il caso è in attesa di pronunciamento da parte della Corte di Cassazione.

CHI È L'IMPUTATO: IL PERSONAGGIO

Giancarlo Miotto è un imprenditore molto conosciuto e, nonostante l'età, ancora molto attivo. Lo scorso anno è stato rinviato a giudizio di fronte al Tribunale di Treviso per rispondere dell'imputazione di violenza sessuale aggravata nei confronti di due ex governanti, una 36enne di origine filippina e una 41enne dello Sri Lanka. Il processo dovrebbe aprirsi il prossimo 14 novembre. La procura lo accusa di aver approfittato della sua posizione di preminenza, in qualità di datore di lavoro, per ottenere favori di natura sessuale. L'indagine ha preso avvio dalla denuncia delle due colf che sostengono di essere state palpeggiate e costrette a rapporti sessuali nelle stanze della villa sul Terraglio dove risiede il petroliere. La difesa sostiene che si è trattato di rapporti consenzienti.

Nel corso delle indagini le due donne hanno ricevuto un titolo di risarcimento una somma complessiva di 75mila euro e non si sono quindi costituite parte civile al processo.

Ultimo aggiornamento: 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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