TREVISO - Lavoratori in nero e soprattutto muratori sospesi nel vuoto, senza le adeguate protezioni. Nove le ditte sospese nel Trevigiano per gravi violazioni in materia di sicurezza, 16 quelle multate per un totale di 170 mila euro di sanzioni.
Nello specifico a Valdobbiadene sono stati individuati dei lavoratori che stavano operando sul tetto di un edificio senza caschetto né altri dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto, motivo per cui la ditta è stata sospesa. La stessa sorte è toccata anche a due cantieri situati a Trevignano e Pederobba, dove sono state riscontrate gravi anomalie nel montaggio del ponteggio. Sempre a Pederobba un’impresa stava impiegando alcuni lavoratori sul tetto dell’immobile senza aver consegnato loro alcun dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall’alto, mentre un’altra stava operando in cantiere senza aver redatto il Piano operativo di sicurezza.
Analoga situazione di irregolarità è stata riscontrata a Cison di Valmarino, mentre a Maser è stata sospesa l’attività di un’impresa edile che non aveva munito di idonei parapetti (obbligatori per legge) le aperture verso il vuoto di un edificio in costruzione. Sempre nel settore edile, in un cantiere di Castelfranco, un muratore extracomunitario lavorava in nero. La ditta, inoltre, non aveva predisposto il Piano operativo di sicurezza.
Furbetti multati anche nel settore della logistica: a Casale Sul Sile il titolare di un'azienda è stato sanzionato perché oltre a impiegare in nero un lavoratore straniero, non aveva provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi. Anche in questo caso è stata immediatamente sospesa l’attività imprenditoriale dell’azienda.