Granchio blu servito alla sagra di Cimadolmo: nel menu il piatto speciale con i tagliolini

Sabato 2 Settembre 2023 di Annalisa Fregonese
Granchio blu servito alla sagra di Cimadolmo: nel menu il piatto speciale con i tagliolini

CIMADOLMO (TREVISO) - Il granchio blu nel menu delle sagre. Quella di Cimadolmo è la prima della Marca a proporre i tagliolini al granchio blu. I piatti si potranno degustare dal 14 settembre nell’ambito della “Festa del pesce e delle nostre acque” organizzata dalla Pro loco. Quello che in questo momento è un problema notevole in Adriatico, quel granchio blu specie aliena arrivata dall’America che sta mettendo in croce i pescatori, diventa uno dei piatti nel menu dei festeggiamenti paesani. 


LA PROPOSTA
Anzi i piatti saranno due: il secondo è il granchio blu preparato alla maniera del gransoporro. «Sono 36 anni che in autunno facciamo la festa del pesce e delle nostre acque – dice Graziano Dall’Acqua, presidente della Pro loco - Abbiamo sempre cercato di valorizzare il nostro territorio e i suoi prodotti. Lo facciamo con la mostra dell’asparago bianco Cimadolmo igp e con il pescato d’acqua dolce. Fino a pochi decenni fa c’erano famiglie di pescatori che vivevano di ciò che offriva il fiume, dalle trote all’anguilla. Come Pro loco ci siamo interrogati e parlando con il consiglio è nata la proposta di introdurre un paio di piatti al granchio blu. Io l’ho assaggiato e posso assicurare che è buonissimo. Essendo un prodotto disponibile in abbondanza, il prezzo è più che accessibile». La decisione, unanime, è stata di introdurre nel menu i tagliolini al sugo di granchio blu, e quindi il granchio blu alla maniera del gransoporro. «È un crostaceo molto gradevole – prosegue Dall’Acqua – ed è anche piuttosto semplice da preparare. Ci siamo sempre distinti per essere una Pro loco all’avanguardia, sempre attenta a ciò che arriva dal nostro territorio. È vero che si tratta di un crostaceo di mare, però sappiamo che il granchio blu sta risalendo i fiumi. Dunque entra perfettamente fra i pesci della nostra rassegna». Il “Callinectes sapidus”, questo il nome scientifico della specie aliena invasiva che mangia di tutto e fa strage di vongole, cozze, pesce, altri crostacei e danneggia le reti dei pescatori, è pietanza frequente nei menu dei ristoranti negli States. «Non vedo perché non possa esserlo anche da noi – incalza Dall’Acqua - Anzi, se incentivarne il consumo sulle nostre tavole può aiutare a contenerne la proliferazione, allora mangiamolo». 


LA TRADIZIONE
Qualche anno fa la Pro loco ha introdotto nel menu il gambero di fiume, una specie nei secoli molto presente nei corsi d’acqua locale, come dimostra l’affresco medievale nella chiesetta di San Giorgio a San Polo.

Gambero che purtroppo è quasi scomparso a causa dell’inquinamento. In Pro loco hanno deciso di mantenerne la memoria mettendolo in menu, un riandare ai tempi antichi quando questi crostacei erano diffusissimi. Il mondo cambia, i gamberi di fiume sono rari, al loro posto è arrivato questo granchio blu che sta dando non pochi grattacapi. Il metterlo in pentola non sarà la soluzione finale, ma tutto aiuta. Già qualche catena di supermercati lo sta proponendo al banco della sua pescheria, il prezzo è accessibile e con la polpa si possono ricavare anche pietanze raffinate. 

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 13:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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