Pace nella Lega, Genty fa un passo
indietro: «Ora largo ai giovani»

Giovedì 24 Marzo 2016 di Mauro Favaro
Giancarlo Gentilini e Dimitri Coin si stringono la mano
TREVISO - Prove di pace in casa Lega. Dopo la sfuriata di Giancarlo Gentilini contro Mario Conte e Mauro Michielon durante la cena della circoscrizione di Treviso di sabato sera, adesso è arrivato il momento del dialogo. Ieri mattina c'è stato un incontro tra il segretario provinciale Dimitri Coin, Gian Paolo Gobbo e lo stesso Sceriffo che, messa da parte la rabbia, ha accettato il confronto: «Abbiamo chiarito e la questione è chiusa - assicura Coin - qui nessuno ha mai messo in discussione Gentilini né la sua lista».

Lo Sceriffo, insomma, non si tocca. E non si infierirà nemmeno su chi gli sta più vicino: Sandro Zampese e Giuseppe Basso. Il primo ha già ceduto la fascia di capogruppo della Lega a palazzo dei Trecento a Mario Conte, arrivato proprio dalla lista Gentilini, ma non ci saranno provvedimenti disciplinari.

Passato il furore, Giancarlo Gentilini ricalibra i toni: «Largo ai giovani. Io ormai sono un pezzo d'archivio. Ma ho l'orgoglio di aver portato in oltre vent'anni la Lega in tutta Italia e nel mondo». Non fa la parte di quello che non molla lo scettro, ma pretende rispetto.

«La Lega deve giustamente adattarsi ai tempi. Ormai è inutile richiamarsi a quella del '94 - ammette lo Sceriffo con una punta di amarezza - è cambiato tutto. Una volta c'erano i riferimenti Dio, patria e famiglia. Adesso ci sono mille religioni, della patria tutti se ne fregano e si possono sposare anche gli omosessuali. La Lega deve adeguarsi a questi tempi, vero, ma io non posso adeguarmi. È una questione di generazioni. Io, ad esempio, già nel '95 dicevo di blindare i confini invece li hanno eliminati e adesso sono tutti pentiti. Non sono per i ponti, ma per le barriere, con pertugi per far passare solo chi ha le carte in regola». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci