CONEGLIANO (TREVISO) – Otto persone sotto inchiesta, fra cui 5 trevigiani, e beni sequestrati per un controvalore di 2.8 milioni di euro. Parte dal gip del Tribunale di Treviso il provvedimento, su richiesta della Procura Europea, che punta a fare luce su una frode relativa ai finanziamenti dell'Unione Europea volti a sostenere giovani agricoltori. Il Reparto carabinieri per la tutela agroalimentare di Parma hanno subito proceduto al sequestro di denaro, beni immobili e fondi ricevuti dall'Agenzia italiana per i pagamenti agricoli e finanziati dalla Pac (Politica agricola comune). Nei confronti del principale indagato è stata eseguita una misura cautelare personale. Il procedimento vede la convergenza di 2 indagini nate autonomamente, una dei carabinieri per la tutela agroalimentare che ha riguardato tutte le aziende agricole oggetto dell'indagine, l'altra dei carabinieri forestali di Torino per quelle che operavano anche in Piemonte. Secondo le prove, venivano create aziende a nome di persone che non avevano diritto a richiedere i sussidi agricoli. Si sostiene che questo schema mirasse a massimizzare il guadagno finanziario ottenendo grandi terre montuose ed esagerando le dimensioni delle loro mandrie oltre la realtà, per poter ricevere importi maggiori in sussidi. Tra il 2017 e il 2022, gli indagati hanno così ottenuto oltre 2.8 milioni di euro in sussidi dell'Ue finanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e dal Fondo europeo agricolo di garanzia, gestiti da diverse agenzie di pagamento regionali italiane.
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