Prosecco, un record dopo l'altro
80 milioni di bottiglie prodotte

Sabato 12 Dicembre 2015 di Elisa Giraud
Prosecco, un record dopo l'altro 80 milioni di bottiglie prodotte
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TREVISO - Con ottanta milioni di bottiglie prodotte nel 2014 per un valore di 404 milioni di euro, il distretto del Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore si conferma traino per l'economia del territorio. In dieci anni la produzione è raddoppiata ed il valore è cresciuto insieme al volume. Sono state quasi 32 milioni le bottiglie vendute sul mercato estero, pari al 43,5 % delle vendite totali, per un valore di oltre 146 milioni di euro. Tre gli ambiti cruciali di sviluppo sui quali lavorerà il Consorzio di tutela nei prossimi anni: la promozione verso i Paesi stranieri, la sostenibilità e il capitale umano. Proprio quest'ultimo è il tema sul quale è incentrato il rapporto economico del centro studi del distretto del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg relativo al 2014 presentato ieri a Villa Brandolini di Pieve di Soligo. Il Superiore è un perno per il territorio non solo in termini di giro d'affari, ma pure in quanto a opportunità occupazionale. A parlare sono i numeri: 5401 lavoratori nelle imprese del distretto spumantistico di Conegliano Valdobbiadene dei quali 865 sono giovani under 40. Il numero è cresciuto del 12,9 % rispetto al 2013. Importante ed in crescita anche la presenza femminile tra i giovani che nel 2014 si è attestata sul 38,5% del totale, segnando un incremento in termini assoluti del 6,4% rispetto all'anno precedente. Numeri che fanno dire al presidente del Consorzio di tutela Innocente Nardi «possiamo proporre un ‘Umanesimò del Conegliano Valdobbiadene». Tra i giovani si assiste ad un vero e proprio ritorno alla terra, infatti il 37,2 % degli under 40 occupati nelle aziende vitivinicole del distretto è impiegato direttamente in vigneto. «Dobbiamo creare le condizioni - ha detto Nardi - affinché su questi giovani si consolidi il valore della denominazione».(((giraude))) Ecco una delle sfide future: affidarsi ed investire sul capitale umano. Di sfide ne ha lanciate anche il presidente del veneto Luca Zaia, intervenuto a Villa Brandolini. Non è nello stile del governatore incontrare il distretto del Prosecco Superiore solo per dire loro quanto sono bravi. Ed infatti non lo ha fatto nemmeno ieri. Il presidente del Veneto ha lanciato due sfide ai produttori di Prosecco: «dobbiamo agevolare la stabilità dei prezzi sul mercato - ha detto Zaia - altrimenti ci facciamo del male». Il Governatore si è detto «preoccupato» della gestione in corso non tanto perché «sembra che la quesitone principale sia se allargare l'area di produzione o no» piuttosto per «la non costanza dei prezzi sul mercato che turba i buyers internazionali». Zaia ha poi bacchettato i viticoltori riguardo alla divisione tra Prosecco Doc e Docg. «Sono preoccupato che ci sia qualcuno che separa la storia della Doc da quella della Docg - ha affermato il Presidente - Se dovesse andare a fondo la Doc, e mi auguro di non trovarmi mai in questa situazione, ho l'impressione che i mercati riserverebbero qualche scossone anche alla Docg». Altra sfida che secondo Zaia chiamerà in ballo i viticoltori sarà quella dei trattamenti fitosanitari. «Se le bottiglie di vino avranno un'etichetta con la composizione del contenuto - ha detto il governatore - faremo fatica a dire che venti trattamenti in campagna valgono quanto uno in Cile. Noi stiamo facendo la nostra parte investendo sulla partita Unesco, ma voi dovete fare un salto culturale».
Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 08:09
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