Caserma Serena, c'è un altro positivo al Covid 19: rivolta dei migranti, interviene la polizia

Venerdì 12 Giugno 2020 di Manuela Collodet
Polizia e carabinieri davanti alla caserma Serena
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CASIER (TREVISO) - Un altro caso di positività al Covid 19 al centro migranti dell'ex caserma Serena di Casier. Gli operatori dell'Usl 2 hanno esaminato i tamponi fatti ieri pomeriggio, giovedì 11 giugno, ai trecento profughi dopo il caso dell'operatore afghano rientrato al centro dalla ferie e trovato positivo al Coronavirus. Ieri l'avvio del piano di prevenzione dell'Usl aveva provocato una rivolta tra gli immigrati preoccupati da una nuova quarantena, tanto che i prelievi previsti in mattinata erano stati rinviati al pomeriggio e in parte a questa mattina. Il nuovo positivo, un richiedente asilo, è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive del Ca' Foncello, mentre dieci pachistani entrati in contatto con l'operatore pachistano sono in isolamento in un'ala dell'ex caserma. Il positivo, attualmente asintomatico, è un 34enne originario della Nigeria. 
A dare il via alla nuova rivolta l'arrivo questa mattina degli infermieri per eseguire la parte restante dei tamponi: i migranti hanno "sequestrato" all'interno gli addetti della cooperativa che opera nella struttura e gli infermieri chiudendo le porte. A quel punto sono dovuti intervenire vigili del fuoco, carabinieri e polizia che in un'azione congiunta sono entrati forzando le porte e facendo saltare i lucchetti con il flessibile. Contro i migranti in rivolta che gettavano ogni sorta di oggetto è stato usato un idrante. Poi polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno creato un cordone protetto per far uscire dalla caserma tutto il personale della struttura e dell'Usl2.  Poi è continuata la trattativa tra forze dell'ordine e migranti per far tornare la situazione alla calma.
I 320 richiedenti asilo sono risultati negativi ai tamponi.
L'ULSS 2
“I nostri operatori, recatisi sul posto per completare i tamponi e verificare la logistica dei locali al fine di organizzare al meglio la quarantena degli ospiti – spiega il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – si trovavano nel cortile assieme al responsabile del Centro e ad alcuni operatori quando, improvvisamente, sono stati circondati dai migranti che hanno bloccato i cancelli di uscita. Spintonati e minacciati (un medico è caduto a terra, per fortuna senza conseguenze), sono stati costretti a rifugiarsi all’interno della guardiola. Devo ringraziare la Polizia, che è prontamente intervenuta liberandoli ed esprimere solidarietà  e supporto ai nostri operatori, presi di mira in modo del tutto gratuito ed incomprensibile, considerato che erano sul posto a tutela della salute dei richiedenti asilo”.  
Domani i nove migranti mancanti all’appello dei tamponi saranno accompagnati alla Madonnina per l’effettuazione dei test. I 320 migranti risultati negativi sono stati posti precauzionalmente in quarantena all’interno della struttura di Casier.

LA  ​LEGA
Sulla rivolta di Treviso è intervenuto anche Matteo Salvini, che ha chiesto l'intervento del ministrio Lamorgese. «Con la Lega al governo, avevamo bloccato gli sbarchi e ridotto le presenze di clandestini in tutta Italia: ora l'invasione è ricominciata. Chiedo al ministro Lamorgese un intervento immediato. Soprattutto nel bel mezzo dell'emergenza Covid, Treviso e tutti gli altri Comuni vanno aiutati e difesi e non danneggiati con la presenza di violenti e balordi». 

IL SOTTOSEGRETARIO VARIATI
«Ciò vale per gli italiani vale, in pari misura, per gli immigrati richiedenti asilo.

Queste sono le regole e le regole vanno rispettate. Non accetteremo né provocazioni né ribellioni. Per quanto è successo all'interno della struttura, la magistratura e le autorità competenti faranno le indagini del caso con le conseguenze previste dalla legge». Così il sottosegretario all'Interno, Achille Variati. «A Salvini, che come al solito pontifica e strumentalizza - continua -  ricordo che questa struttura era nata già nel 2015: quando lui era vicepremier e Ministro dell'Interno non ha ritenuto di chiuderla. La situazione, comunque, ora risulta sotto controllo».
 

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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