Alberto Zanchetta, il ricordo della moglie Greta: «Il matrimonio "in pigiama" organizzato in un giorno e quel bouquet con i fiori di campo»

Per coronare il loro sogno, la coppia ha anche dovuto fare i conti con la burocrazia "che non aiuta nemmeno se l'amore è fortissimo"

Sabato 30 Marzo 2024 di Lucia Russo
Alberto Zanchetta, il ricordo della moglie Greta: «Il matrimonio "in pigiama" organizzato in un giorno e quel bouquet con i fiori di campo»

COLLE UMBERTO (TREVISO) - «Ci siamo sposati, era da un bel po' che ci pensavamo. Alberto era felice e convintissimo». Greta Bergamo ha sposato il suo Alberto Zanchetta sul letto d'ospedale, al Cro di Aviano, nel reparto di oncologia dove il 31enne era ricoverato ormai da diverso tempo e da dove lottava contro una forma rarissima di tumore scoperto durante il periodo del Covid. Il matrimonio domenica 24 marzo e, dopo quattro giorni, Alberto ha tirato il suo ultimo respiro. «Appena scoperta la malattia era lui che dava la forza a me perché ero disperata - ammette senza giri di parole Greta - Poi andando avanti ci siamo resi conto che l'esito non era roseo e sono stata io a dare la forza a lui. Alberto mi diceva sempre "se non fosse per te, io non andrei avanti". Eravamo molto legati ma ognuno aveva le proprie passioni e le sue cose. Non eravamo di quelle coppie appicicaticce, ognuno aveva la propria identità». 

I sette anni d'amore e quel matrimonio tanto sognato

Alberto e Greta erano fidanzati da sette anni e domenica, 24 marzo, hanno deciso di coronare il loro amore pronunciando il fatidico "sì". Un matrimonio tanto sognato che è arrivato però in una forma diversa rispetto a quella che speravano. «Volevamo sposarci a Colle Umberto, siamo entrambi da lì - afferma Greta -. Ma ci siamo accorti che sarebbe stato difficile. Era da un po' che pensavamo al matrimonio anche se non era uno di quei progetti che avevamo in mente quando ci siamo messi insieme ma volevamo farlo». Un giorno. Tanto è bastato per l'organizzazione. «In una giornata siamo riusciti a recuperare tutte le carte - spiega la moglie -. Con l'aiuto dei testimoni e della dottoressa che seguiva Alberto, sono riuscita a fare tutto. Ho portato le carte in Comune ad Aviano già pronte tanto che anche i funzionari erano stupiti che ci fosse tutto. Gli amici più stretti sono stati i nostri testimoni e mi hanno aiutata ad organizzare tutto e a comprare le fedi. Le mamme, quella mia e quella di Alberto, hanno raccolto dei fiori e mi hanno fatto un bouquet con quello che hanno trovato. C'era tutto». Niente abiti da festa ma i cuori pieni di gioia. «Qualche giorno prima, scherzando ci siamo detti "dovremmo farlo ad Aviano" e poi abbiamo aggiunto "facciamo il matrimonio in pigiama" - ricorda Greta lasciandosi scappare un sorriso - Alla fine lui era in pigiama e io in tuta. Alberto era lucidissimo, convintissimo ed era molto felice. Abbiamo sempre cercato di buttarla sulla leggerezza, tutto il suo percorso di cure è andato così. Quando doveva andare ad Aviano diceva "Vado in villeggiatura"». 

La burocrazia per il "sì"

Tante le carte che Greta ha dovuto compilare per sposare il suo Alberto. «Ho cercato di fare il possibile per coronare quello che ci eravamo prefissati - spiega - La burocrazia non è mai semplice e non aiuta nemmeno se l'amore è fortissimo. Alberto mi ha insegnato molto bene come gestire le carte. Io faccio l'impiegata e so come fare ma lui era molto più meticoloso di me in questo. Anche in questi ultimi giorni mi ricordava tutto quello che dovevo fare, ci teneva che fosse tutto organizzato bene e che non mi scappasse nessun dettaglio».

Le passioni condivise

Insieme condividevano molte cose. Entrambi erano consiglieri nell'associazione giovani di Colle Umberto. «Ad Alberto hobby e passioni non mancavano sicuramente - ricorda la moglie - Aveva un cuore grande e sempre voglia di organizzare qualsiasi cosa. Sia che fosse una semplice cena o un festa ma anche un raduno. Per lui era tutto da organizzare. I suoi gusti erano molto vari e complicati, anche in ambito musicale. Era un amante dei Queen». Laureato in Scienze dell'Ambiente all'Università di Udine, Alberto lavorava come tecnico per il settore vitivinicolo con l'Avepa di Treviso ed era un musicista. Fondatore dei Blue Bottles, da sette anni era il chitarrista dei Col Plaid. In queste ore i musicisti che lo conoscevano stanno cercando di organizzare un tributo musicale all'inizio e alla fine del suo funerale che sarà celebrato il 2 aprile alle 15 nella chiesa parrocchiale Madonna della Pace di Menarè di Colle Umberto. La famiglia ha espressamente chiesto che al posto dei fiori vengano fatte delle offerte che saranno devolute alla ricerca scientifica del Cro di Aviano. 

Ultimo aggiornamento: 13:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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