ROVIGO - Si chiama Thor, come il dio del tuono e della tempesta della mitologia germanica. È un pastore tedesco di poco meno di tre anni, che è stato "sfrattato" per il fragore dei suoi latrati.
LA DIATRIBA
Le schermaglie fra le due famiglie sono divenute sempre più frequenti tanto che la questione è poi finita all'attenzione della sezione civile del Giudice di pace, perché i proprietari di Thor sono stati citati in giudizio per violazione dell'articolo 844 del codice civile, che prevede che "il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi". Secondo i vicini, che oltre all'inibizione dell'abbaiare del cane chiedevano anche un risarcimento morale e patrimoniale, il rumore provocato dall'animale sarebbe andato oltre la normale soglia di tollerabilità. Documentando tutto con riprese audio e video e chiamando anche un tecnico per le misurazioni fonometriche. Della vicenda si sono interessati anche i militanti del movimento Centopercentoanimalisti, che lo scorso 28 giugno, hanno affisso uno striscione all'ingresso della sede del Giudice di pace di Corso con la scritta "Thor vogliamo giustizia e verità! 100%Animalisti Nzt". La causa civile per immissioni si è chiusa ancora prima di iniziare, perché gli avvocati delle parti hanno raggiunto un accordo conciliativo. Thor è stato allontanato dalla sua casa prima dell'udienza davanti al giudice Patrizia Prando.