Rovigo. Polo natatorio, approvato il bando per una gestione di 15 mesi

Pubblicata la delibera della giunta fatta nelle ultime ore di mandato. Nei criteri diviso anche l’esterno: lavori rapidi solo alle vasche ludiche

Giovedì 22 Febbraio 2024 di Elisa Barion
Le vasche vuote del polo natatorio

ROVIGO - Una gestione di soli 15 mesi, sempre che l’impianto possa riaprire le proprie porte agli utenti a partire dal prossimo maggio, salvando la stagione stiva e con un’unica certezza: la scadenza della concessione fissata al 31 agosto 2025. Il futuro del polo natatorio, chiuso dallo scorso 31 gennaio, presenta tanti punti di domanda: da una parte ci sono i lavori di manutenzione necessari alla parte interna della struttura, dall’altra i lavori dell’area esterna, articolati in due diversi interventi perché le vasche ludiche sono una cosa, la piscina olimpionica da 50 metri, quella colpita dalle infiltrazioni di acqua di falda, un’altra. In questo scenario così complesso si innestano le “Linee di indirizzo per il nuovo bando relativo all’affidamento del Polo natatorio di viale Porta Po”, una delibera che la giunta uscente guidata dall’ormai ex sindaco Edoardo Gaffeo ha approvato lo scorso 14 febbraio alle 16.50, come si legge nel documento.

Ovvero pochi minuti dopo la conclusione della seduta del consiglio comunale che in seconda convocazione e con soli 13 consiglieri presenti, ha dato il via libera alla variazione di bilancio che stanzia 680mila euro per i lavori e allo stesso tempo, dice sì al bando di gestione. Il 14 febbraio è stato anche l’ultimo giorno in cui la giunta è stata in carica. Allo scoccare della mezzanotte le dimissioni di Gaffeo sono diventate effettive e per Rovigo si è aperto il periodo di commissariamento.

IL DOCUMENTO
Con la delibera in questione che è stata l’ultimo atto della giunta Gaffeo, si formula la richiesta che il bando per l’affidamento della gestione dell’impianto recepisca una serie articolata di indirizzi politici che di fatto sono determinanti per l’appetibilità del bando stesso. Nel dettaglio, tali indirizzi riguardano la durata della concessione che, si chiede, «sia definita dal mese di riapertura, che ad oggi risulta possibile entro maggio 2024, fino al 31 agosto 2025. Tale termine della concessione risulterebbe essere: consono alla chiusura delle attività estive per il gestore che si aggiudica la gara nel 2024, dando tempo ad un nuovo gestore di subentrare nel mese di settembre 2025, periodo solitamente funzionale all’adattamento, allestimento di spazi, stipula di nuovi abbonamenti e definizione dei corsi per poi darne avvio nel mese di ottobre 2025» nonché consono «ad una durata contingentata che permetterebbe di preparare una nuova gara che contempli la disponibilità dell’intero polo natatorio con, salvo imprevisti, una nuova piscina da 50 metri rivista, riqualificata in parte o in toto».
Altre indicazioni riguardano poi l’oggetto della concessione. L’ex giunta chiede che nel capitolato di gara venga inserito l’interno del polo natatorio, ovvero i corpi Tosi e Baldetti con il relativo Piano economico-finanziario, i cui lavori, della durata di 14 settimane, saranno finanziati con i 680mila euro della variazione approvata in consiglio derivanti dal pre-accertamento presunto dell’avanzo di amministrazione dell’anno 2023 per quota libera, ma anche una parte dell’area esterna. Forse. È questo l’elemento di novità che Gaffeo non aveva completamente chiarito. Perché una parte dell’esterno viene ritenuta “opzionale”. Come si legge nel documento, il «parziale esterno» è «subordinato ai lavori di manutenzione necessari». Si chiede, dunque, «di integrare il capitolato, precisando che lo stesso, nella sua interezza, si comporrà di due offerte: una che riguarda l’interno e una che riguarda il parziale esterno». Fermo restano che per la parte di esterno eventualmente da inserire, ossia le vasche ludiche, servono sì degli interventi, ma «eseguibili direttamente appaltando i lavori» che «potrebbero essere svolti entro maggio 2024, fatta salva la disponibilità finanziaria necessaria» che a oggi non risulta esserci.
Per concludere, la giunta uscente ha poi richiesto che «l’espletamento del bando di gara venga svolto parallelamente all’esecuzione dei lavori» e che «vengano rispettate le tempistiche discusse in più incontri che riguardano la cosiddetta procedura negoziata, da svolgersi in 45 giorni».

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