Rovigo. Maltempo, passa la piena del Po e vengono chiusi i ponti: pericolo detriti

Le amministrazioni di Porto Tolle e di Ariano nel Polesine hanno predisposto infatti di interrompere il traffico veicolare dei ponti di Santa Giulia e Gorino Veneto

Domenica 3 Marzo 2024 di Anna Nani
Ponte Gorino

ARIANO - PORTO TOLLE (ROVIGO) - Per chi vive nel Delta ci sono un paio di segnali inequivocabili che la piena del Po sta transitando: l'acqua che inizia via via a invadere le golene e la chiusura al traffico dei ponti in barche che collegano alcune zone che si trovano all'estremità di questo lembo di terra. Le amministrazioni di Porto Tolle e di Ariano nel Polesine hanno predisposto infatti di interrompere il traffico veicolare dei ponti di Santa Giulia e Gorino Veneto. Come di consueto quindi le passerelle sono state aperte in due tronconi, lasciando così che il fiume scorra con i suoi detriti senza intoppi verso il mare. Per quanto riguarda l'area portotollese il ponte è quello che unisce le sponde opposte del Po di Gnocca tra appunto la frazione di Santa Giulia e Gorino Sullam, la località di Taglio di Po. Per Ariano, invece, si tratta del manufatto che collega la sponda veneta con quella emiliano romagnola dei due paesi dallo stesso nome, ossia Gorino. Un'azione preventiva come sottolinea Luisa Beltrame, prima cittadina di Ariano: «In forma cautelare da stamattina (ieri per chi legge, ndr) è interdetto fino al completamento del passaggio della piena il ponte in barche di Gorino». Medesimo destino e stesse motivazioni per quello di Santa Giulia come evidenzia il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli: «Sono soluzioni che adottiamo di routine in questi casi.

Il ponte è dotato di un servizio di reperibilità e di verifica costante della situazione».

Tonnellate di detriti

Scelte che se da un lato potrebbero creare qualche disagio ai residenti che utilizzano abitualmente queste vie di collegamento, dall'altro sono adottate per garantire l'incolumità di persone e mezzi. La piena si registra almeno un paio di volte all'anno, di solito in autunno e primavera, secondo l'andamento delle piogge. Se l'acqua cade particolarmente copiosa può capitare che nel giro di pochi giorni si possa avere anche più di un'ondata di piena. Dopo la forte siccità del 2022, ad esempio, la pioggia caduta tra fine ottobre e i primi novembre ha fatto sì che il fenomeno della piena tornasse in tutta la sua potenza. Ora, con la pioggia caduta abbondante in tutto il Nord Italia, si ripete il fenomeno anche in questa primavera in anticipo, costringendo le amministrazioni a ricorrere nell'apertura dei ponti da un lato per conservarne lo stato e dall'altro per tutelare l'incolumità di chi li utilizza. Il fiume infatti nella sua corsa al mare porta tonnellate di detriti: se si accumulassero, con la pressione dell'acqua rischierebbero di danneggiare queste strutture non adatte a sopportare un'eccessiva sollecitazione. Perché i ponti siano riaperti al traffico bisognerà pertanto attendere che la situazione torni alla normalità. Il tutto è tenuto sotto controllo come sempre dagli uomini dell'Agenzia interregionale per il fiume Po, tutt'ora impegnati nelle azioni di monitoraggio. Proprio a seguito delle intense e diffuse precipitazioni dei giorni scorsi sul bacino del Po, che hanno provocato significativi incrementi dei livelli del lago di Garda e di diversi affluenti del Po, specie emiliani, sul Po si sta verificando un aumento dei livelli, con possibile interessamento di aree golenali. «Nella parte deltizia del fiume - piega l'Aipo - è in corso il lento deflusso della piena soprattutto per l'apporto degli affluenti emiliani con livelli di ordinaria criticità (colore giallo). Nella parte alta del bacino sono previste oggi ulteriori precipitazioni col superamento della soglia di criticità ordinaria. 

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