Lusia. L'impresa di Giulia: dopo due mesi e 4mila chilometri in bicicletta è arrivata a Chicago

Domenica 13 Agosto 2023 di Ilaria Bellucco
Giulia Baroncini, raggiante, a Chicago

LUSIA - Ha raggiunto Chicago pedalando per circa 4mila chilometri con tenacia e voglia di scoperta, emulando le gesta di Luigi Masetti e ripetendo il suo “Viaggissimo”. Giulia Baroncini ce l’ha fatta, in due mesi è arrivata alla meta ripercorrendo il tragitto compiuto 130 anni fa da Milano a Chicago dal polesano che è considerato il padre del cicloturismo. La cicloturista 33enne di Lusia era partita il 9 giugno dapprima da Trecenta, per un omaggio al paese originario di Masetti e anche dei nonni della ragazza, poi da Milano per la partenza ufficiale. Da lì è risalita lungo l’Europa sulle tracce di Masetti, con un percorso che ha toccato Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Francia e Regno Unito lungo le principali vie ciclabili. Poi il volo verso gli Stati Uniti, New York, la valle dell’Hudson, l’Erie Canal che ha seguito fino a Buffalo, il lago Erie, Cleveland, l’Ohio e l’Indiana fino all’arrivo nell’Illinois, a Chicago. 

IL RACCONTO

«Sono trascorsi due mesi dalla partenza, ma a me sembrano due anni perché li ho vissuti intensamente. Ho visitato tante cose e incontrato tante persone. Molte mi hanno aperto la porta di casa offrendomi ospitalità, soprattutto negli Usa», racconta Giulia a poche ore dal suo arrivo a Chicago. Sono circa 4mila chilometri, ma non è questo che conta. «Non mi va di contarli, perché lo scopo del viaggio è fare esperienze, vivere il momento». E l’emozione di avercela fatta è impagabile. Giulia ripercorre con la mente tutta la strada fatta. «Il tragitto in Europa è stato molto organizzato per forza di cose, perché avevo una barca da prendere per attraversare la Manica e un aereo da prendere per sorvolare l’oceano. Questo è stato un po’ frustrante, perché avrei voluto potermi fermare un po’ di più in certi posti, ma grazie a Masetti ho visto posti che probabilmente non avrei mai visitato. In Europa mi sono sentita a casa, la Svizzera non l’avevo ancora vista e ho visitato città bellissime come Lucerna, Zurigo e Basilea. Ci sono posti in cui prima avevo già viaggiato in aereo e che ora ho rivisto in bici, come Bruxelles e Londra. La parte che non mi è piaciuta molto è stata quella del Regno Unito, perché non mi sono sentita molto sicura sulla strada, c’erano stradine strette considerate comunque ciclabili».
Una volta arrivata negli Stati Uniti, dopo essersi fermata per qualche giorno a New York per smaltire il fuso orario, è ripartita con un ritmo sempre sostenuto, ma più rilassato. «In America ero stata solo una volta nel 2017 a New York, quindi mi sono basata sui racconti di Masetti ed è stato tutto nuovo per me, non sapevo cosa aspettarmi. Masetti 130 anni fa aveva pedalato seguendo ferrovie e canali che ora sono stati convertiti in piste ciclabili. Mi sono piaciuti molto Albany, Buffalo, le cascate del Niagara e il lago Erie. Masetti lo paragonava al lago di Garda, non è proprio la stessa cosa, ma la sensazione era quella, quando arrivi lì il clima è più mite e si apre l’orizzonte».
Pedalando tra una città e l’altra, ha scoperto quel che di volta in volta la gente del posto le indicava: a Cleveland ha visitato il museo del rock’n roll, a Goshen ha avuto modo di far visita a una comunità amish. La parte più difficile del viaggio è stato l’attraversamento dell’Ohio e dell’Indiana. «Somigliano al Polesine, con distese di campi infinite, strade dritte in mezzo ai campi e paesaggio sempre uguale. Le distanze sono lunghe e pedalare lì è stato impegnativo fisicamente e mentalmente». La vigilia dell’arrivo l’ha trascorsa all’Indiana State Park e da lì ha visto in distanza Chicago al tramonto e il lago Michigan. «L’ultimo tratto di 80 chilometri l’ho fatto velocissimo, ero piena di adrenalina. Vedere i grattacieli avvicinarsi è stata un’emozione. All’arrivo ho avuto il tempo di fare un giro in notturna della città in cui mi fermerò per qualche giorno come Masetti. Il suo scopo era arrivare all’Esposizione universale del 1893, di cui è rimasto solo il museo della Scienza che andrò a visitare».
Giulia sarà ricevuta al Consolato generale d’Italia a Chicago. Tra pochi giorni ripartirà e pedalerà per due o tre mesi per tornare a casa. Farà tappa anche a Washington come Masetti, che si presentò alla Casa bianca e incontrò il presidente. Con la speranza, chissà, di poter magari incrociare Joe Biden come coronamento del suo viaggio straordinario.
 

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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