Donazioni di sangue a Rovigo: numeri da record con 7.000 volontari. Primi in Veneto

Lunedì 1 Aprile 2024
Donazioni di sangue a Rovigo: numeri da record con 7.000 volontari. Primi in Veneto

ROVIGO - La provincia di Rovigo ha un doppio primato in Veneto nella donazione di sangue. Grazie alla solidarietà dei polesani, al lavoro del Dipartimento di Medicina trasfusionale dell'azienda sanitaria Ulss 5, e all'impegno delle associazioni del dono, nel 2023 il Dipartimento trasfusionale di Rovigo risulta in Veneto quello con il più alto indice di donazione, vale a dire il numero medio di volte che i donatori donano in un anno.

Inoltre, è quello con il più alto numero di donazioni ogni 1.000 abitanti, superando la soglia fissata dall'Organizzazione mondiale della sanità e dal Centro nazionale sangue. In Polesine nel 2023 sono state fatte 14.352 donazioni di sangue e 2.316 donazioni di plasma in aferesi. I donatori totali attivi, cioè quelli che hanno donato almeno una volta durante l'anno, risultano 7.021. Sempre nel 2023, le visite per idoneità alla donazione sono state 845, e si sono contate 683 prime donazioni.

AVIS E FIDAS
A questi grandi risultati collaborano con il Dipartimento trasfusionale di Rovigo le associazioni dei donatori polesani Avis e Fidas. Il numero delle idoneità alla donazione è aumentato negli ultimi anni, così come il numero delle prime donazioni. E questo - rileva l'Ulss 5 polesana in un comunicato stampa - ha permesso un buon ricambio dei donatori attivi. Finite le turbolenze legate alla pandemia, il risultato complessivo è buono, e in particolare si è riusciti - nonostante i vincoli strutturali, legati a spazi e personale - ad aumentare le donazioni di plasma, che è considerato in questo momento l'emocomponente carente. La scorsa settimana, ospite alla 60esima assemblea dei soci dell'Avis provinciale di Rovigo, il direttore del Dipartimento aziendale di Medicina del sangue, Andrea Frigato, aveva infatti spiegato che «il 2023 è stato l'anno di uscita dall'emergenza Covid, dopo anni veramente difficili, a volte con critiche, ma riuscendo sempre a capirci con le associazioni del dono. I numeri ci dicono che le donazioni complessive diminuiscono, ma anche che si risparmia, utilizzando meglio una risorsa preziosa».

DIFFICOLTÀ SUPERATE
«Nonostante il calo - aveva aggiunto il dottor Frigato - e con le difficoltà strutturali, siamo comunque arrivati ad aumentare le donazioni di plasma nel 2023», salite a 2.316. «In questi anni, inoltre, i donatori sono aumentati e il merito - aveva sottolineato Frigato - è delle associazioni. Spesso i nuovi donatori sono donne: un successo che è segno dei tempi. Rovigo è la provincia con il più alto numero di donazioni ogni 1.000 abitanti, ed è molto significativo tenendo conto della conformazione geografica del Polesine. Poi, abbiamo anche il più alto indice di donazioni per donatore in Veneto». Il Dipartimento di Medicina trasfusionale di Rovigo, spiega il direttore Frigato, raccoglie le donazioni sulle tre sedi di Adria, Rovigo e Trecenta. Le chiamate alla donazione sono effettuate dai Centri di chiamata associativi di Avis e Fidas polesana, quest'ultima solo ad Adria. Le donazioni sono quasi esclusivamente su appuntamento e le liste di chiamata sono concordate in sede di Conferenza di Dipartimento.

IL FUTURO
«La prossima sfida - aveva concluso Frigato nel suo intervento all'assemblea dei soci di Avis provinciale - sarà avere un sistema informatico regionale, tra un anno, un anno e mezzo: i centri di chiamata attingeranno allo stesso database, incrementando l'efficienza del come, dove e quando donare: donando quello che serve». Con la prossima installazione del Sistema informativo ospedaliero unico ci sarà, così, il collegamento tra le anagrafiche del Dipartimento e quelle delle associazioni di donatori, con evidenti vantaggi in termini di comunicazione. «La collaborazione tra Fidas polesana e Avis provinciale di Rovigo è fondamentale, e i risultati lo confermano: il nostro scopo comune è ampliare la platea di chi dona, poiché è un atto d'amore e di salute", afferma il presidente della Fidas polesana, Luca Callegaro. Questo è «un lavoro di squadra, di confronto, di vera sinergia tra associazioni e Dipartimento: insieme è stata creata la piattaforma per questi risultati, dei quali non possiamo essere che fieri», aggiunge la presidente di Avis provinciale, Barbara Garbellini. Secondo il direttore generale dell'Ulss 5 polesana, Pietro Girardi, «registrare il più alto indice di donazioni del Veneto è un risultato encomiabile per la provincia di Rovigo, poiché la disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo, a cui ognuno di noi può attingere in caso di necessità e in ogni momento».
 

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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