Pedemontana, la trattativa tra Regione e Governo per evitare la tassa

Domenica 12 Marzo 2017 di Angela Pederiva
Pedemontana, la trattativa tra Regione e Governo per evitare la tassa
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Fra quattro giorni comincerà formalmente l'iter, a Palazzo Ferro Fini, per l'introduzione della «tassa sulla Pedemontana». Ma dalla Giunta filtra l'indiscrezione secondo cui Palazzo Chigi non avrebbe affatto chiuso la porta all'ipotesi di un proprio intervento per scongiurare la manovra regionale. Decisiva sarebbe stata la missione effettuata un paio di settimane fa da Luca Zaia nella Capitale, da dove il presidente sarebbe tornato con «la disponibilità del governo a ragionare», come conferma nell'intervista qui sotto Ilaria Bramezza, segretario generale alla Programmazione di Palazzo Balbi.

Di quella giornata romana sono agli atti due colloqui di Zaia, l'uno con il ministro Graziano Delrio (Infrastrutture) e l'altro con il sottosegretario Pier Paolo Baretta (Economia), nonché un'intensa trama di contatti intessuta dalla stessa Bramezza con lo staff del premier Paolo Gentiloni. «Io ho chiesto al governo del presidente Gentiloni 200 milioni di euro di contributo su questa partita», aveva detto giovedì al Gazzettino il leghista, che in queste ore tace ma ieri ha parlato al consiglio nazionale della Liga Veneta, riunito a porte chiuse a Noventa Padovana. Ai colleghi di partito il governatore ha illustrato il dossier sull'addizionale Irpef che giovedì inizierà il percorso di approvazione nella seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Infrastrutture. Ma la Regione vedrebbe ancora percorribile la strada di Roma. In questo senso la richiesta all'esecutivo nazionale di un'iniezione di liquidità non sarebbe stata solo un'affermazione di principio e le parole del deputato Roger De Menech («Gli unici soldi stanziati e spesi sono arrivati dai governi che si sono succeduti dagli anni Duemila») andrebbero lette come una dichiarazione di paternità, non di guerra. Staremo a vedere. 
 
Nel frattempo in Consiglio regionale continuano le polemiche. Studiando il cosiddetto «Terzo Atto», cioè il testo che sostanzialmente ridefinisce rapporti e obblighi fra concedente e concessionario, Claudio Sinigaglia ha trovato lo schema di liquidazione del canone di disponibilità che Palazzo Balbi dovrà versare a Sis-Itinere Infraestructuras. «Ancora una volta accusa il dem il pubblico si accolla tutti i rischi a favore del privato. Mentre la Regione incasserà pedaggi soggetti alla variabilità dei flussi di traffico, fra il 2020 e il 2059 il consorzio incamererà con certezza 12,1 miliardi, a colpi ora di 165, ora di 321, ora di 435 milioni l'anno». Va detto che, nel caso in cui la superstrada dovesse rivelarsi un successo, sarebbero però le casse regionali a fare festa. «Ma sulla pelle degli utenti attacca Stefano Fracasso, capogruppo del Pd visto che sulla Pedemontana un automobilista pagherà 0,16 euro al chilometro, contro gli 0,05 dell'A4 e gli 0,07 dell'A27. Per dire: da Conegliano a Montecchio Maggiore ci vorranno 17 euro per un'auto e 30 per un camion, contro rispettivamente i 10 e 14 necessari sugli attuali assi autostradali». Così il deputato dem Federico Ginato indica una sola via: «Sospendere i cantieri e fare chiarezza». 

Ma dalla Norvegia, attaccando fra l'altro l'ex governatore Giancarlo Galan che aveva «sventolato la bandiera della detassazione (ma solo a fine mandato e forse per mettere nei guai chi gli sarebbe succeduto)», arriva la replica del leghista Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale: «Bisogna scegliere non tra addizionale sì o addizionale no, ma tra il declino irreversibile e la scommessa sul futuro. Personalmente non ho dubbi».
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