Reinhold Messner compie
70 anni e apre il quinto museo

Domenica 7 Settembre 2014
Reinhold Messner compie 70 anni e apre il quinto museo
1
BOLZANO - «Non è importante essere ricordati, ma aver avuto una vita limpida. Nella mia vita sono sceso a pochi compromessi e questo forse mi ha permesso di raggiungere, se non tutti, almeno alcuni obiettivi». A 70 anni (li compirà il prossimo 17 settembre) Reinhold Messner sta invecchiando «con dignità», come si era ripromesso qualche anno fa, quando aveva detto addio alle montagne più alte del mondo. Non nasconde la sua età, come dimostrano la barba e la chioma ormai quasi grigia.



L'altoatesino è stato il primo ad aver conquistato tutti i 14 Ottomila al mondo, il primo ad aver scalato in solitaria l'Everest, oltretutto senza bombole d'ossigeno. L'alpinista però non vive nel passato.



«Per fortuna - dice - sono ancora sano e lucido, posso scalare le Dolomiti e qualche seimila». Senza troppi preamboli afferma che il suo alpinismo «è fallito, non esiste più». «Forse - spiega - Bonatti è stato l'ultimo vero alpinista e la mia generazione ha portato il suo stile leggero sulle montagne più alte del mondo. Oggi però questo alpinismo non viene più praticato dai giovani, che preferiscono la scalata veloce sulle vie preparate». Secondo Messner, «l'alpinismo è infatti molto cambiato negli ultimi 30 anni» con il boom dell'arrampicata sportiva nelle palestre e con le cime più alte e più belle del mondo rese accessibili ai turisti con corde e scale.

A Castel Firmiano, alle porte di Bolzano, il più grande dei suoi cinque musei della montagna, Messner attraversa il cortile. Alcuni turisti scattano una foto veloce con i telefonini, altri lo fermano e gli stringono la mano. Presto a Plan de Corones, in val Pusteria, verrà inaugurato il suo ultimo museo, progettato dall'archi-star Zaha Hadid. «Sto finendo - scherza Messner - la mia sesta vita, se consideriamo la mia vita da rocciatore, alpinista d'alta quota, avventuriero nei grandi deserti, politico, studioso dello yeti e delle montagna sacre e infine il lavoro culturale con i miei musei». Nella sua settima vita Messner vuole invece fare il "narratore", «ovvero riportare attraverso il cinema le esperienze ed emozioni vissute in giro per il mondo».



Messner è sempre stato un uomo politico e lo è tuttora. «Renzi? Ha le idee chiare, sa cosa si dovrebbe fare. Quello che gli manca è la chiara visione dei veri problemi dell'Italia, che in alcuni settori, come per il turismo e il cibo, era all'avanguardia. Se l'Italia non riesce a riconquistare la leadership in qualche campo, siamo finiti. Saremo secondo e poi terzo mondo. E sarà colpa nostra, siamo tutti responsabili».
Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci