Referendum, a due mesi dal voto
33% i Sì, 27 i No, 40% gli indecisi

Lunedì 3 Ottobre 2016 di Natascia Porcellato
Referendum, a due mesi dal voto 33% i Sì, 27 i No, 40% gli indecisi
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Per ora in testa i sì (con il 33%) sui no (27%), ma decideranno tutto gli incerti: il 40 per cento. Il 4 dicembre 2016: data indicata dal Governo per la consultazione referendaria costituzionale. Secondo i dati analizzati da Demos per Il Gazzettino e pubblicati oggi all’interno dell’Osservatorio sul Nordest, l’opinione pubblica appare piuttosto perplessa. Un nordestino su tre (33%) ha deciso di dire "sì" alla riforma della Costituzione proposta dall’esecutivo. Il 27%, invece, ritiene di dove apporre la croce sul "no" per mantenere l’attuale assetto. Il 40%, però, non si esprime sulla questione.

Tra esattamente due mesi saremo chiamati a dare un giudizio sulla riforma varata dal Governo e l’attivismo sul territorio è già iniziato. Le maggiori associazioni di categoria del mondo produttivo e agricolo si sono schierate a sostegno della riforma, mentre più divisi appaiono i Sindacati. Ma se le parti sociali sembrano avere le idee già piuttosto chiare, non altrettanto possiamo dire per i cittadini. Anche guardando a chi ha già deciso di andare a votare al Referendum Costituzionale, il 39% sostiene il Sì, mentre è il 28% a opporre un rifiuto. Molto ampia (34%) la percentuale di intervistati che, pur dichiarandosi certa di recarsi ai seggi, non sa ancora come si esprimerà. Questi dati non sono lontani da quelli registrati per il complesso dei nordestini intervistati, in cui il 33% si schiera a favore della riforma, il 27% le si oppone e la maggioranza relativa (40%) si rifugia nel silenzio.
Guardando al dato nazionale, il Nordest si caratterizza per la presenza di una maggiore incertezza. In Italia, infatti, gli orientamenti appaiono più delineati. A livello nazionale, coloro che non si esprimono si fermano al 30% (-10 punti percentuali rispetto a Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trento), il Sì raccoglie il 39% (+6 punti percentuali rispetto alle regioni nordorientali) e il No si attesta al 31% (+4% rispetto al Nordest).
Il favore verso la Riforma è più ampio tra gli adulti tra i 55 e i 64 anni (40%), e gli over-65 (42%). La contrarietà rispetto alle modifiche approvate dal Parlamento, invece, appare più consistente tra quanti hanno tra i 35 e i 44 anni (32%) e tra le persone di età centrale (45-54 anni, 37%). Guardando ai più giovani, poi, emergono in maniera evidente perplessità e incertezza: tra gli under-35, infatti, circa la metà degli intervistati non risponde alla domanda.
Il fattore politico, infine, delinea degli atteggiamenti che in parte ricalcano il dibattito pubblico a cui stiamo assistendo. Tra gli elettori del Pd, il Sì alla riforma raggiunge il 63%, il 27% non si esprime e appaiono più contenuti i contrari (10%). Anche la maggioranza dei sostenitori di Forza Italia si schiera a favore della Riforma (54%), i contrari raggiungono il 22% e l’area dell’indecisione raggiunge il 25%. L’avversione alle modifiche costituzionali si fa maggioritaria tra gli elettori della Lega Nord e del M5s (per entrambi: 45%). Segnaliamo che, mentre tra chi è vicino alla Lega tende ad essere più presente una certa incertezza (39%) e la quota di favorevoli è limitata al 16%, più di un sostenitore del M5s su quattro (27%) si schiera a favore del Sì e una quota sostanzialmente analoga (28%) non risponde al quesito. Quanti guardano ai partiti minori, invece, si dividono (quasi) equamente tra Sì (41%) e No (43%), mentre l’area grigia della reticenza tende a mostrare una certa perplessità non rispondendo alla domanda (60%).
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Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 07:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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