Dal Basilisco al mammut,
99 meraviglie in Veneto e Friuli

Lunedì 16 Maggio 2016
Dal Basilisco al mammut, 99 meraviglie in Veneto e Friuli
Una Wunderkammer di carta, «quelle stanze segrete, aperte solo in occasioni speciali per gli amici più intimi, in cui tra scaffali, armadi e vetrinette si potevano trovare tesori inestimabili e reperti curiosi, come scheletri di sirene e frammenti d’unicorno»: questo è il libro "99 meraviglie nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia" scritto dalla giornalista trevigiana (firma del Gazzettino) Laura Simeoni, che verrà venduto da domani assieme al nostro giornale al costo di 5.90 euro più il costo del quotidiano.
«Naturali o artificiali - ricorda l’autrice - gli oggetti della Wunderkammer avevano una cosa in comune: la sensazionalità». Eccoli, qunque, i protagonisti di questo "teatrino": sono animali favolosi, in primis, come il terribile Basilisco (corpo di serpente e testa di gallo) che si nasconde al Fontego dei Turchi, in un Museo di Storia Naturale che raccoglie due milioni di pezzi, fra cui lo scheletro di un dinosauro e il teschio di un coccodrillo vissuto più di 100 milioni di anni fa. A far loro concorrenza ci sono il Tyrannosauro rex e l’orso delle caverne ricostruiti a grandezza naturale nel museo di Jesolo, o il mammut del Museo civico di Pordenone, (mentre a Crocetta del Montello ci sono i loro resti fossili, ritrovati nelle grotte della zona), ma anche lo squalo gigante del Museo di Sant’Anna d’Alfaedo, un fossile di 5.5 metri di lunghezza che sguazzava quassù quando il mare copriva queste montagne: protagonisti di una storia antica che hanno lasciato tracce anche nel colle sopra Osoppo (Ud) dove ha sede il Museo storico del forte. Più gentili, e recenti, le inquiline del Museo Naturalistico di Schio, 10mila farfalle in rappresentanza di tutte le 250 specie conosciute in Italia (ma alla Butterfly Arc di Montegrotto ce ne sono un migliaio di vive).
Ma scorrendo le pagine, organizzate per province, si scoprono anche l’aereo di Gabriele D’Annunzio (e quelli di Francesco Baracca e del Barone Rosso) al Museo dell’Aria a San Pelagio, oppure le canottiere intrise di sudore dei grandi campioni del passato, da Gino Bartali, a Portobuffolè (Ro), ad Alfredo Binda a Caneva (Pn); fra le altre curiosità da segnalare anche la collezione di bottoni di Sant’Angelo di Piove, o di specchi mirabolanti al Science Centre di Grignano (Ts).
Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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