Ucciso a Santo Domingo: chi era il 30enne friulano vittima di un colpo d'arma da fuoco. Lascia un figlio di 14 mesi

Mercoledì 18 Gennaio 2023 di CM
Ucciso a Santo Domingo: chi era Yancarlos, il 30enne di San Vito vittima di un colpo d'arma da fuoco

SAN VITO AL TAGLIAMENTO - La corsa disperata di una mamma e un fratello verso l'aeroporto, a caccia di un posto in un aereo che porta dall'altra parte del mondo. Il dolore di chi è rimasto a San Vito ad aspettare notizie che non arrivano e non possono in alcun modo lenire il dolore di quella che le ha precedute. Una comunità piegata dal dolore. Yancarlos Ramirez, 30 anni, tra San Vito e Valvasone aveva passato l'infanzia e parte dell'adolescenza. Aveva avviato una famiglia e si immaginava un futuro. Magari in fabbrica dove aveva lavorato a lungo, magari nel settore dell'idraulica su cui si era specializzato mentre studiava. Sogni, speranze e desideri interrotti da un colpo di pistola che gli è stato sparato mentre stava per salire a bordo di un taxi nella sua città natale, Santo Domingo. Una dinamica costellata di incertezze che con il passare delle ore, se possibile, si è arricchita di contraddizioni. Yancarlos, era rientrato da poco nel Paese caraibico per controllare lo stato dei lavori dell'appartamento che aveva comperato e per trascorrere qualche giorno con i parenti. Era partito alcune settimana fa da San Vito al Tagliamento dove abitava da qualche anno dopo aver sposato una connazionale con la quale ha avuto un bimbo che ha 14 mesi. Yancarlos aveva trascorso parte dell'infanzia e dell'adolescenza a Valvasone, antico borgo a pochi chilometri da San Vito, con due fratelli e una sorella, la mamma Viola e il marito della donna Danilo Casonato che lo considerava come un figlio.


LA COMUNITÀ
Issaka Lengane è un suo conoscente: «Ho conosciuto Ramirez perché ho lavorato per un periodo con un suo cugino. L'ho conosciuto come un ragazzo bravissimo e buono. Proprio pochi giorni fa avevo visto che aveva pubblicato una sua foto su social e avevo messo mi piace, ero contento per le sue vacanze. Quando ho saputo la notizia della morte sono rimasto sconvolto, sono dispiaciutissimo per la sua perdita.

Ramirez veniva anche a tagliare i capelli a mio fratello Momo, e ci incontravamo al Pashà qui a San Vito. Amava vivere. Lo vedevo anche a Valvasone, dove lui aveva dei parenti e un amico. Aveva una Toyota sportiva, rumorosa. Si faceva sentire da un km di distanza, quando arrivava da qualche parte. Era vivace, ma non sarebbe stato neanche capace di prendere un coltello in mano. Non era un violento». Veronica Pietrobon, è una trentenne che con lui ha trascorso un periodo tra i banchi di scuola: «Abbiamo fatto le medie insieme a Valvasone. Lui era buono come il pane, sorrideva sempre. È arrivato proprio in quel periodo da Santo Domingo, credo. Non l'ho mai visto arrabbiato, era sempre sorridente, tranquillo, pacifico. Non ho nessun ricordo negativo». Serena Morello, invece, ha lavorato con lui: «Ho conosciuto Ramirez perché tanti anni fa abbiamo lavorato insieme al chiosco della Sangiovannese durante la Sagra del Vino. Purtroppo avevo perso i contatti con lui, ma sono stata molto dispiaciuta quando sono venuta a sapere dell'accaduto. Me lo ricordo con un ragazzo molto gentile e cordiale. Se ci vedevamo ci salutavamo sempre».


L'INDAGINE
Secondo la ricostruzione dei media di Santo Domingo due persone avrebbero fermato Ramirez con l'intenzione di rapinarlo, ma il trentenne avrebbe opposto resistenza ed è a quel punto che sarebbe partito il colpo che lo ha ucciso. La polizia dominicana ha indagato almeno dieci persone che sarebbero coinvolte, a vario titolo, nell'omicidio del giovane. Danilo Casonato ha visto crescere Yancarlos e i suoi tre fratelli, due dei quali da qualche anno sono tornati nel loro Paese d'origine. Hanno vissuto in quella casa di Valvasone assieme alla loro mamma Viola che il 64enne valvasonese ha sposato tanti anni fa. Ieri al telefono ha raccontato di quel giovane che «per me era come un figlio».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 23:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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