PORDENONE - Due procedimenti distinti, ma con le stesse ipotesi di reato - maltrattamenti in famiglia - si sono chiusi ieri davanti al gup Rodolfo Piccin (pm Monica Carraturo) con altrettante condanne in abbreviato a due anni e otto mesi di reclusione ciascuno. Due uomini, uno cittadino marocchino l'altro italiano, che dovevano rispondere dell'accusa di aver vessato mogli e figli minorenni, rendendo loro la vita impossibile.
Quando scatta il codice rosso
«Sì, c'è una maggiore sensibilità - conferma Laura Bosi dell'associazione Voce donna -, ma sono comunque le forze dell'ordine che stabiliscono se un caso è da codice rosso o meno. Noi accogliamo come sempre donne che hanno bisogno di aiuto o che cercano qualcuno con cui parlare». Qualcuno che possa accompagnarle in un percorso così difficile come quello della denuncia contro un marito, un padre violento. «Anche Pordenone rispecchia i dati che emergono a livello nazionale - prosegue Bosi - per quanto riguarda l'età delle donne che si rivolgono alle associazioni anti-violenza. La maggior parte di loro hanno dai 30 ai 45 anni, il 17% dai 18 ai 29 anni. Ma ci sono anche donne ultrasettantenni che decidono di dire basta, di aver sopportato tanto, troppo, e di voler vivere tranquillamente il resto della vita. Per loro vengono attivati progetti specifici in collaborazione con i servizi sociali, perchè una donna anziana che decide di lasciare il marito non ha vita facile in famiglia». Voce donna si trova in viale Dante, 19 ed è aperta dal lunedì al venerdì 8.3012.30 e 15.3019; telefono e fax 0434 21779- Per emergenze è contattabile 24 ore su 24 3343295364.