Il falso avvocato tenta la doppia truffa: prima con la figlia e poi con la madre

Mercoledì 23 Agosto 2023
Crescono le truffe agli anziani

PORDENONE - La banda dei falsi carabinieri e avvocati sta tentando di colpire in città. Due colpi sono stati sventati, ma la cosa inquietante è che riguardando la stessa famiglia, di cui hanno dimostrato di conoscere molto bene nominativi e luoghi di residenza.

A dare l'allarme è un'insegnante pordenonese in pensione che lunedì mattina, 21 agosto, ha ricevuto una telefonata sul numero fisso. «Continuava a squillare - spiega - credevo fosse il solito call center, non volevo rispondere, ma vista l'insistenza l'ho fatto. Un uomo, con accento meridionale, ha detto che era un carabiniere e ha chiesto di mio marito. Gliel'ho passato». Ed ecco il solito ritornello. «Suo figlio ha avuto un incidente a Padova... (dove in effetti risiede, ndr)». «Ma come - ha risposto il padre - la sua macchina è qui a Pordenone». Il truffatore si è inventato che il giovane ha attraversato sulle strisce pedonali, nonostante il semaforo fosse rosso, causando un incidente stradale. E che il conducente di un motorino è uscito di strada per evitarlo.

IL PROCESSO INVENTATO
«Sta subendo un processo per direttissima in Tribunale», ha proseguito il truffatore fornendo al genitore il nome dell'avvocato e il numero del suo cellulare. Il padre ha chiamato l'avvocato, che ha subito confermato che il figlio era in aula. Contemporaneamente la madre ha inviato un messaggio al giovane. «Stava lavorando a Venezia - afferma l'ex insegnante - Non era affatto a Padova. A quel punto abbiamo lasciato perdere. Successivamente abbiamo anche richiamato il numero dell'avvocato, ma risultava inesistente». Ieri mattina, mentre racconta l'episodio al Gazzettino, la banda ha contattato sul numero fisso anche la nonna del ragazzo, una signora di 92 anni che abita a Pordenone.

IL SECONDO TENTATIVO
La telefonata è stata fatta nella tarda mattinata di ieri. Una voce maschile si è spacciata per uno dei nipoti dell'anziana: il fratello del giovane di cui si sono inventati l'incidente stradale a Padova. «Sono A. - ha detto il truffatore - la mamma ha avuto un incidente... servono soldi e una catenina d'oro». L'anziana ha risposto seccamente che non aveva nulla e ha riattaccato. Ma si spaventata e ha subito contattato i familiari. A preoccupare è il fatto che conoscessero il nome di battesimo del nipote, come peraltro conoscevano il nome del fratello quando hanno telefonato ai genitori. «Se il nome di mio marito e di mia madre sono sull'elenco telefonico - osserva l'ex insegnante pordenonese - come facevano a sapere come si chiamano i miei figli?».

L'APPELLO
Le forze dell'ordine invitano a prestare la massima attenzione. Nessun carabiniere chiede soldi al telefono. E nemmeno gli avvocati lo fanno. Se qualcuno telefona inventandosi incidenti stradali e processi per i quali bisogna subito versare contanti o gioielli, bisogna subito segnalare la circostanza al Numero unico di emergenza 112 dando così la possibilità alla Polizia o all'Arma di intensificare i controlli. I truffatori di solito restano qualche giorno nella zona presa di mira e potrebbero essere intercettati.

      

Ultimo aggiornamento: 19:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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