La fidanzata di Giosuè risponde solo
a una delle accuse, poi scena muta

Mercoledì 23 Dicembre 2015
La fidanzata di Giosuè risponde solo a una delle accuse, poi scena muta

PORDENONE - È arrivata in Procura a Pordenone Rosaria Patrone, la studentessa di 24 anni e fidanzata di Giosué Ruotolo indagata per istigazione, favoreggiamento e false attestazioni nell'indagine per il duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone, Trifone Ragone e Teresa Costanza. Ad attendere la donna un gruppetto di cronisti e una selva di videoperatori che la giovane sotto inchiesta ha dribblato entrando con l'auto nel parcheggio interno riservato ai pubblici ministeri.

L'arrivo della giovane in Procura


Si è avvalsa della facoltà di non rispondere. «Prima, però, ha chiarito un aspetto con gli investigatori e i sostituti procuratori - ha dichiarato l'avvocato Costantino Catapano, suo difensore «Si trattava di un passaggio relativo a incongruenze emerse rispetto alle dichiarazioni di un'amica della mia assistita siamo persuasi di aver chiarito la circostanza poiché frutto di una serie di informazioni che si erano intersecate e che avevano ingenerato un equivoco».

Parla l'avvocato


Catapano ha anche spiegato che con la Patrone si tratterrà per dare corso ad alcuni accertamenti informatici. Rosaria Patrone è stata sentita in qualità di indagata per le ipotesi di reato di istigazione, favoreggiamento e false attestazioni. La studentessa ha risposto solo in merito a quest'ultima accusa riferendo nel dettaglio quanto ha potuto ricostruire, a memoria, circa discrepanze che erano emerse tra le dichiarazioni che aveva rilasciato nelle scorse settimane in veste di persona informata sui fatti e quelle che sullo stesso argomento aveva rilasciato un'amica.

Secondo il legale, le parole di Patrone avrebbero chiarito l'equivoco riconoscendo la bontà della versione dell'amica e ammettendo di aver involontariamente contribuito a creare un equivoco sulla circostanza. A quel punto, di fronte ai sostituti procuratore Matteo Campagnaro e Pier Umberto Vallerin, la giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il legale ha ribadito la situazione di grande disagio che sta vivendo la studentessa. All'arrivo, prima di scendere dalla vettura, la Patrone si è coperta il volto con il cappuccio della giacca e si è infilata velocemente nella scala che conduce al terzo piano di Palazzo di Giustizia.

Attorno alle 17, Rosaria Patrone ha lasciato la Procura di Pordenone, dov'era entrata alle 10. In realtà, l'interrogatorio è terminato alle 12.30, il resto del pomeriggio è stato impiegato per effettuare "perquisizioni informatiche" sui dispositivi in uso alla giovane. All'uscita dal Tribunale, il legale Costantino Catapane ha ribadito quanto già dichiarato in tarda mattinata, specificando che i tempi lunghi delle analisi informatiche - affidate a personale specializzato dei Ros - erano esclusivamente di natura tecnica, tanto che sia gli investigatori pordenonesi sia i sostituti procuratori non vi hanno preso parte.

La fidanzata di Ruotolo lascia la Procura

Ultimo aggiornamento: 20:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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