Travolto e ucciso a 15 anni, la soldatessa americana: «Vorrei essere morta io»

Sarà processata con rito abbreviato. La difesa ottiene l’audizione di due consulenti per l'accertamento del tasso alcolemico contestato

Martedì 14 Novembre 2023 di C.A.
Travolto e ucciso a 15 anni, la soldatessa americana: «Vorrei essere morta io»

PORDENONE - «Vorrei essere morta io...». Sono le parole di Julia Nicole Bravo, la 21enne americana che lo scorso anno ha travolto e ucciso sulla pista ciclabile di Porcia Giovanni Zanier, 15 anni, pordenonese. La soldatessa della Base Usaf di Aviano ieri ha partecipato all’udienza preliminare e ha rilasciato spontanee dichiarazioni al gup Rodolfo Piccin. Ha detto di aver cercato più volte le parole giuste per esprimere il grande dispiacere per aver causato tanto dolore alla famiglia del 15enne. Accanto a lei c’erano gli avvocati Aldo Masserut e Maria Grazia Formentini. I due legali, non avendo trovato un accordo con il pm Andrea Del Missier su un eventuale patteggiamento, ieri hanno fatto istanza di rito abbreviato condizionato all’audizione di due consulenti. Si tratta del medico legale Antonello Cirnielli e della tossicologa dell’Università di Padova Donata Favretto, chiamati a riferire per conto della difesa sul tasso alcolemico contestato all’imputata subito dopo la tragedia, indicato in 2,3 grammi/litro


IL TASSO ALCOLEMICO
Seconda i difensori l’entità dell’alcolemia non sarebbe corretta.

Sulla base di una consulenza tecnica del medico legale Michela Frustaci, il tasso alcolemico inizialmente era stato indicato in 2,09 grammi/litro, poi elevato a 2,315. Nel capo di imputazione la guida in stato di ebbrezza costituisce un’aggravante che in caso di condanna comporta una pena tra gli 8 e i 12 anni di reclusione se il tasso alcolemico, come in questo caso, ha sforato 1,5 g/l; dimostrare che era nella forbice compresa tra 0,8 e 1,5 significa partire da una pena compresa tra i 5 e 10 anni. In ogni caso il rito abbreviato a cui Julia Nicole Bravo è stata ammessa comporterà uno sconto di pena pari a un terzo; se l’imputato, come in questo caso, è un ventunenne, ha diritto alla condizionale fino a 2 anni e mezzo di reclusione. I due consulenti saranno sentiti all’udienza fissata a gennaio, dopodiché seguiranno la discussione e la sentenza. Non vi è stata costituzione di parte civile. L’avvocato Fabio Gasparini, che tutela la famiglia Zanier, non si è costituito perché l’aspetto risarcitorio è già stato definito con la compagnia assicurativa. «Sarò tuttavia presente alle udienze - ha specificato il legale - per monitorare l’andamento del processo in veste di parte offesa».

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LA TRAGEDIA
Secondo le contestazioni della Procura, la soldatessa quella notte si è messa alla guida dopo aver bevuto con gli amici in discoteca. Giovanni Zanier tornava a casa a piedi assieme agli amici con cui aveva trascorso la sera al Papi di Roveredo. Camminava portando a mano la bicicletta di un amico. Era sulla pista ciclabile, quando alla rotonda di via Roveredo è stato travolto dalla Volkswagen Polo della 21enne, che procedeva a circa 65 chilometri l’ora, come ipotizzato dalla perizia depositata dall’ingegner Pierluigi Zamuner, consulente a cui la Procura si è affidata per ricostruire la dinamica dell’incidente. Erano le 2.30 e, affrontando la rotonda a Sant’Antonio, la giovane non è riuscita a completare la manovra travolgendo il 15enne.

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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