Fossa per smaltire carcasse di animali e armi non denunciate in casa, arrestato un pastore

A Tesis sequestrate tre armi non denunciate a Sergio Ropele. "Usate come scacciacani". Il gip lo libera, ma con l'obbligo di firma

Sabato 23 Marzo 2024 di C.A.
Fossa per smaltire carcasse di animali e armi non denunciate in casa, arrestato un pastore

VIVARO - Scavare una fossa nei magredi per smaltire interiora e carcasse di animali è un reato ambientale. E detenere armi da sparo senza autorizzazione, oltre che costituire un reato, fa scattare anche l'arresto. Ne sa qualcosa il pastore Sergio Ropele, detto "Giachela", 50 anni, originario di Borgo Val Sugana, ma da tempo trapiantato in Friuli, prima ad Aviano e ora a Tesis. Lunedì, durante una perquisizione, i forestali della stazione di Maniago, insieme ai colleghi del Noava (Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale) e i carabinieri di Maniago, gli hanno sequestrato un vecchio moschetto, una carabina basculante e una carabina Long Rifle. Armi non denunciate e, come accertato dagli investigatori, alterate.

Il sostituto procuratore Marco Faion, che stava coordinando gli accertamenti per lo smaltimento dei resti di animali e aveva disposto le perquisizioni, ha dato il via libera all'arresto limitatamente alla violazione della norma sulle armi predisponendo per Ropele i domiciliari.


I LUPI

Il pastore, difeso dall'avvocato Paolo Dell'Agnolo, ha già affrontato l'udienza per la convalida dell'arresto. Al giudice per le indagini preliminari Milena Granata ha spiegato che si trattava di vecchie armi un tempo appartenute al fratello e che soltanto una sarebbe funzionante. La usa per sparare in aria e tenere lontano i lupi dal suo gregge, ma anche cani randagi o i sciacalli dorati che in passato con i loro attacchi gli hanno procurato gravi perdite. Il gip lo ha liberato applicando la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria che, se sarà ancora in vigore quando comincerà la transumanza, non gli impedirà di spostare il gregge e di continuare a vigilarlo. Gli basterà infatti comunicare i suoi spostamenti alle stazioni dei Carabinieri del territorio in cui si troverà a transitare.


L'INDAGINE

L'avvocato Dell'Agnolo ridimensiona la vicenda. «Si tratta di interiora e qualche pelle che sono state smaltite irregolarmente - commenta - Si tratta di un reato contravvenzionale». Le armi? «Vecchie e non funzionanti, a parte la carabina usata come scacciacani». A dare il via agli accertamenti sono stati i forestali di Maniago. Si erano accorti di alcuni strani movimenti nei magredi di Vivaro, una zona tutelata dal punto di vista idraulico, paesaggistico e ambientale, peraltro poco frequentata. Una volta accertata la presenza di Ropele e di un mezzo d'opera utilizzato per lo scavo (ora sotto sequestro), hanno informato la Procura. Su delega del sostituto procuratore Faion - e con il supporto di due operai del Comune di Maniago che hanno messo a disposizione un mezzo per scavare - i forestali, insieme ai Carabinieri, hanno rimosso la terra scoprendo, secondo quanto contestato dagli inquirenti, una decina di carcasse di ovini, compresi agnelli, oltre ad alcuni sacchi neri pieni di interiora di ovini e di suini. Si tratta di animali deceduti per cause diverse dalla macellazione e poi interrati senza alcuna autorizzazione. Sul posto sono intervenuti anche due veterinari dell'AsFo di Pordenone.

Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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