Operaio ucciso, spunta una vincita
alle slot, ma del killer nessuna traccia

Domenica 14 Febbraio 2016 di Alberto Comisso
Achille Minatel, 48 anni

FIUME VENETO - Un uomo dal cuore d'oro e altruista  era Achille Minatel.  L'omicidio  dell'operaio 47enne che viveva con i genitori in via Dante, ha lasciato sgomenti amici e conoscenti.  Qualcuno si fa coraggio e, con gli occhi lucidi, racconta di quell'uomo "diviso" tra lavoro e amici. Amici con i quali  aveva trascorso il venerdì sera: tolti gli abiti da lavoro verso le 16.30, era andato, come faceva spesso, al bar Valentina 3D di Letizia Grillo.  Un aperitivo con gli amici, qualche parola scambiata con la barista e qualche monetina nelle slot machine. Non si conosce la somma esatta, ma il 47enne era uscito dal bar con una vincita.

LA FAMIGLIA - Un lavoro fisso e tante passioni. I genitori, Bruno e Anna gli volevano bene, buon rapporto anche con le due sorelle, Sonia e Tatiana, che vivono ad Orcenico di Zoppola e a Resiutta, in Alto Friuli. Tredici anni fa era stato assunto alla Pezzutti Plast di via Malignani, nella zona industriale di Fiume Veneto. Lavorava a turno ed era addetto alla macinatura della plastica. Un gran lavoratore, che non si era mai tirato indietro di fronte al dovere. Prima di essere assunto alla Pezzutti, per otto anni si era occupato di carpenteria nella Mospeca srl, sempre a Fiume Veneto, ditta che realizza montaggi speciali. È lì che lavorando come carpentiere era caduto accidentalmente da un ponteggio e aveva rischiato di morire.

Era una persona cordiale e alla mano, appassionato di pesca e motori.

Chi lo conosceva non potrà dimenticare quell'immagine di lui che, con canna e lenza in mano, andava ai laghetti di Cesena di Azzano Decimo in Friuli. Non aveva mai conseguito la patente  e, proprio per questo, negli spostamenti utilizzava uno scooter Pgo 50.

Ultimo aggiornamento: 16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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