"Mance per le gnocche", scoppia la bufera sul barista del centro di Pordenone

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Giulia Soligon
Il cartello contestato

 È bastato scrivere “mance per le gnocche” sul salvadanaio perché si scatenasse il finimondo e sul bancone del suo bar, Le Ciaccole 2.0 nel chiostro della biblioteca civica pordenonese, divampasse la polemica.

Ma il titolare Antonio Mazzucchin non ci sta più. Dopo queste ultime polemiche, che seguono quelle sulle lavagne digitali e i pappagalli per i bambini, peraltro oggetto di una petizione, ha deciso di raccontare tutto sui social e rispondere una volta per tutte a questi attacchi «che non fanno altro che dare una brutta immagine del mio bar».


IL SALVADANAIO


L’ultima è dell’altro ieri, quando a una cliente non è passato inosservato lo slogan attaccato alla casetta per le mance. «Quello che ho fatto è stato interpretato come una minaccia al femminismo, in realtà si tratta di un’iniziativa mossa da uno scopo benefico» premette subito Mazzucchin. La storia è presto spiegata. «L’idea di scrivere quella frase arriva da una delle mie cameriere con la simpatica speranza di raccogliere più mance da destinare a un’associazione del territorio. È cosa che faccio da almeno cinque anni, destinando almeno 1500 euro. Quest’anno però non sono riuscito a raggiungere il tetto che mi ero prefissato, allora ho proposto alle ragazze che lavorano qui di inventarsi un modo per raccogliere più soldi. Non ci siamo ancora riusciti, ma ci stiamo lavorando». Il beneficiario è già deciso. Un’associazione che si occupa di teatro di strada. La rabbia della cliente, però, non si è limitata al bancone del locale, ma è continuata sulla pagina social delle Ciaccole 2.0, portandosi dietro una fila di commenti. «È chiaro che se si va avanti così, arriva la denuncia per diffamazione, perché mi rovinano l’immagine di questo bar. Ho sei dipendenti, lavoriamo bene con un giro di clientela che va dai ragazzi che frequentano la biblioteca ad avvocati e notai che lavorano in zona. Ogni volta che creo un’iniziativa, c’è sempre qualcuno che attacca» prosegue il titolare. E infatti non è la prima volta che qualcuno abbia qualcosa da dire su quello che fa.


I PAPPAGALLI


Nove mesi fa era stata la volta di due pappagalli. Due esemplari belli, parlanti, diventati attrazione per i bambini che passano nel locale. E pure parecchio costosi. Parliamo di un prezzo che va da un minimo di 1000 euro fino ad arrivare anche a 3mila. «Erano ammaestrati, potevano volare liberi dentro il locale tranne durante l’orario di pranzo. Fuori stavano solo due, tre ore al giorno. Non si allontanavano dal chiostro. Qualcuno però si è sentito infastidito dalla loro presenza al punto da sporgere denunciare e avvisare il Comune e i Vigili. Non ho avuto nessun controllo, però mi hanno detto di chiuderli per evitare altri disagi. Così ho fatto, sono sempre qui nel mio locale, ma adesso vivono chiusi nella gabbia». Un’altra risposta negativa e polemica alle iniziative che pone in essere e allora Mazzuchin non ci ha più visto e ha deciso di sfogare la sua rabbia. «Il dispiacere però non è per me, che ho già 50 anni e la mia vita l’ho già fatta, quanto per i bambini tristi per non poter più giocare con loro. Il risultato è un dispiacere dato a loro, che ancora oggi vengono a chiedermi dei pappagalli».


LE LAVAGNE DIGITALI


Poi ci sono le tre lavagne interattive. «Altra iniziativa che avevo provato a proporre all’interno del mio locale, ma subito è stata bandita come diseducativa». Si tratta di lavagne digitali, prodotte da un gruppo milanese, sui cui display i bambini possono scrivere, disegnare o interagire. Ogni pezzo costa 380 euro più Iva. Una forma di intrattenimento ancora una volta destinata ai più piccoli. «Ci sono giochi adatti dai due agli otto anni, tutto regolare. Anzi, ogni tanto l’azienda passa a chiedermi quali sono i giochi che vanno di più». Ma c’è chi, contrario alla proposta, ha lanciato una petizione «etichettandolicome giochi d’azzardo per bambini». Nessun seguito alla petizione, che non ha raccolto i consensi sperati. 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci