PORDENONE - Premessa: Ferdinando Polegato è vivo e sta benissimo. È come sempre alle spalle del bancone del suo locale di Sequals. Non gli è successo assolutamente nulla. Per settimane, però, qualcuno lo ha dato per morto.
I FATTI
Fino a poco tempo fa, cercando su internet gli avvisi di lutto del comune di Meduno, in prima pagina compariva la foto di Ferdinando Polegato tra i necrologi. In quel caso le pompe funebri erano quelle della famiglia Melosso. Lo stesso succedeva però anche con le pompe funebri De Cecco, nel Maniaghese. Stesso schema: il ristoratore di Sequals figurava tra le persone defunte. «Queste pubblicazioni - si legge nella denuncia-querela presentata alle forze dell’ordine da Ferdinando Polegato - mi hanno scosso profondamente, ingenerandomi un’immensa inquietudine, nonché un perdurante stato di ansia». C’è anche dell’altro, perché l’istrionico ristoratore ha anche affermato di avere «intravisto una sorta di avvertimento o di intimidazione, probabilmente volto a turbare la mia attività politica».
LA DECISIONE
Un dettaglio dev’essere chiarito: la denuncia presentata da Ferdinando Polegato è al momento contro ignoti, in quanto finalizzata ad individuare i responsabili dei fatti. È molto probabile che si tratti di un errore generato dal sistema di catalogazione delle pagine del motore di ricerca. «Noi cadiamo letteralmente dalle nuvole - hanno spiegato ieri i responsabili delle pompe funebri De Cecco di Maniago -. Non c’entriamo assolutamente nulla con questa storia». E com’è giusto ribadire, la denuncia non è affatto nei confronti dei gestori dell’agenzia funebre.
I toni di Polegato però sono molto accesi. Il reato contestato dal ristoratore di Sequals è quello di minaccia. «Anche in passato - si legge sempre nel documento che rappresenta la denuncia alle autorità - sono stato vittima di plurime azioni violente e intimidatorie». C’è anche una lista di episodi riportata in calce alla denuncia. Si parla ad esempio dell’imbrattamento del muro di un capannone e ancora l’invito da parte di uno speaker radiofonico a «tirare pietre ai vetri del mio ristorante».
Polegato ritiene che la comparsa della sua fotografia sul motore di ricerca online e l’associazione con i necrologi di una precisa aera geografica - cioè quella della pedemontana pordenonese - possano essere fatti compatibili con il reato di minacce.