Il ministro della Sanità, Orazio Schillaci, ha intenzione di presentare una proposta che porti alla depenalizzazione dei reati penali dei medici durante la professione. Ovviamente di quei reati che non sono avvenuti per colpa o dolo. Si tratta di una proposta che ha già trovato accoglienza favorevole tra gli Ordini dei medici, gli stessi medici che operano negli ospedali e nelle strutture pubbliche, mentre il Tribunale per i diritti del malato non è per nulla convinto che questa sia una bella idea.
I NUMERI
Per la verità c’è subito da che sono ben pochi i pazienti che non soddisfatti delle prestazioni o ritengono di essere stati lesi da un intervento medico, presentano una denuncia penale. La strada più battuta, infatti, è quella legata alla causa civile, per cercare di portare a casa un risarcimento in denaro. «Effettivamente - spiega Elena Cussigh, direttrice amministrativa dell’Asfo - le cause penali presentante dai pazienti non soddisfatti o dai loro familiari, sono effettivamente poche.
I SOLDI
Se da un lato, però, è difficile quantificare il numero delle cause civili presentate dai pazienti che ritengono di aver subito un danno, è possibile, invece, sapere nel dettaglio quanto pagano annualmente la Aziende per i risarcimenti. Ebbene, i numeri sono decisamente alti. Tanto per fare un esempio, infatti, l’AsuFc lo scorso anno si è vista presentare un conto di 6milioni 713 mila euro. Non sono piccolezze. C’è da dire che se si tolgono 608 mila euro, risarcimenti effettuati sotto la direzione AsuFc, il resto dei soldi fanno riferimento a cause vecchie quando ancora non c’era l’Azienda unica. A questo proposito la suddivisione delle cause (e delle relative spese per il risarcimento dei danni subiti) ospedale per ospedale è bene evidente nel grafico in alto. Ultimo dato per quanto riguarda Udine: negli ultimi 5 anni il servizio pubblico ha rimborsato più o meno 28 milioni di euro.
ASFO
Per una questione di dimensioni vanno un po’ meglio le cose all’Asfo pordenonese. Lo scorso anno, infatti, i danni risarciti per errori medici o legati ad incidenti accaduti in reparto (cadute, somministrazione di farmaci sbagliati) sono stati di due milioni e 400 mila euro. Anche per l’Asfo vale la stessa cosa dell’AsuFc: nel 2022 le cause risarcite per problemi avvenuti sotto la dirigenza dell’Azienda unica corrispondono a 290 mila euro. Il resto afferisce alla vecchia Azienda ospedaliera e all’Ass5. Anche per la provincia di Pordenone gli ultimi cinque anni il conto è salato. Si tratta, infatti, di oltre 11 milioni che sommanti a quelli dell’azienda udinese fanno in totale 39 milioni di euro. Mica bruscolini.
DEPENALIZZAZIONE
Sulle cause civili la proposta del ministro non ha alcun valore, ma su quelle penali la depenalizzazione potrebbe portare, seppur non subito, a evitare la caterva di analisi e richieste di prestazioni che intasano la sanità e creano lunghissime liste d’attesa. Depenalizzare questi interventi, infatti, dovrebbe potare alla riduzione della medicina difensiva, responsabile, senza dubbio di parecchi problemi. I medici, insomma, per paura di finire nelle maglie della giustizia prima di fare qualsiasi intervento richiedono decine di prestazioni. La depenalizzazione - sostiene il presidente dell’Ordine dei medici di Pordenone, Guido Lucchini - è una delle cose positive che potrebbero essere introdotte. Ovviamente non risolverebbe tutti i problemi della sanità, ma aiuterebbe a ridurre la richiesta di analisi ed esami. In più potenziando i protocolli interventistici si potrebbe tagliare ulteriormente errori e tempi di attesa. Il ministro vada avanti».