Commercianti esasperati: centro storico sporcato dai cani. ​Sulle vetrine cartelli "Io non la faccio qui"

I negozianti si mettono in proprio: «Ci dobbiamo arrangiare ma sono i padroni degli animali a prendersela con noi»

Giovedì 5 Ottobre 2023 di Marco Agrusti
Commercianti esasperati: centro storico sporcato dai cani. Sulle vetrine cartelli "Io non la faccio qui"

PORDENONE - Ormai si prova di tutto, ma si è ancora tremendamente lontani anche dal più piccolo successo. Non hanno funzionato le multe (nei primi giorni la polizia locale ne ha staccata qualcuna, dopodiché per cause di forza maggiore i controlli si sono allentati), non ha funzionato nemmeno la campagna a fumetti che voleva sensibilizzare i padroni dei cani. E adesso ci provano in autonomia i commercianti, che si armano di cartelli per salvare le proprie vetrine da una vera piaga: l’urina dei cani nei due corsi simbolo della città.

Il risultato? Fino ad ora è misero. Anzi, sono i negozianti stessi ad essere presi a male parole dai padroni degli animali. 


IL CASO
Siamo all’ingresso di Corte Torres. È la primissima porzione di corso Garibaldi per chi imbocca la strada da piazzetta Cavour. Da qualche giorno, fuori dai negozi che si affacciano sul piccolo vialetto che conduce alla corte interna sono comparsi dei cartelli. C’è l’immagine di un cagnolino e una scritta abbastanza eloquente: «Io non la faccio qui». E cosa si può trovare appena sotto i cartelli che ammoniscono i padroni dei cani? Esattamente il contrario, cioè chiazze di urina. Ed è così ogni giorno. 
Ad avviare l’iniziativa sono stati i commercianti titolari dei negozi di corso Garibaldi. Tra loro c’è anche Federica Morello, la responsabile locale del gruppo Federmoda. «Ci siamo dovuti arrangiare - spiega allargando le braccia - ma purtroppo stiamo vedendo che l’iniziativa sembra non servire a molto». Ed è un fatto che si nota anche ad occhio nudo, perché le chiazze di urina sono praticamente cosa di tutti i giorni». 

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LE REAZIONI
C’è addirittura di più. Nonostante i cartelli, i padroni dei cani più indisciplinati continuano ad infischiarsene delle regole. «E addirittura - spiega ancora Federica Morello, titolare di un noto negozio in Corte Torres - se facciamo loro notare l’errore siamo noi quelli insultati e presi a male parole. Sempre più persone sono evidentemente maleducate». 
Il Comune sembra averle provate davvero tutte per salvaguardare almeno il salotto buono della città. Nelle zone più bersagliate (è un esempio il camminamento che dal Bronx porta a corso Vittorio Emanuele) sono stati installati dei cartelli che ricordano l’importo delle multe. Si è provato ad intensificare i controlli, ma il personale della polizia locale non può dedicarsi in modo continuo al monitoraggio di questo problema. Erano scesi in campo anche i “grandi” del fumetto. «Amo il mio cane. Amo la mia città. Noi non sporchiamo». Un messaggio chiaro, indirizzato ai padroni dei cani che troppo spesso si dimenticano (ad essere buoni) di raccogliere le deiezioni degli amici a quattro zampe lungo le vie del corso. I fumetti firmati dal “mito” Barison dovevano rappresentare un deterrente ironico e dare una spallata alle cattive abitudini. E invece, causa anche le dimensioni microscopiche degli avvisi, neanche quella ricetta ha funzionato. 

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